/ POLITICA

POLITICA | 24 gennaio 2021, 12:30

L'opinione di Gianluca Susta: “Sfiducia ha preso sopravvento nei cittadini, serve Governo autorevole”

susta opinione

Riceviamo e pubblichiamo:

“Non è ancora passata una settimana e la vera soluzione alla semi-crisi di Governo, resa evidente dalla mancata maggioranza assoluta al Senato, non è ancora stata trovata. Con spirito costruttivo, raccogliendo gli appelli venuti da più parti (Presidenza della Repubblica in primis), a larghissima maggioranza, ma non senza evidenziare qualche incrinatura nella (cosiddetta) maggioranza, è stato votato anche dall’opposizione l’ennesimo sforamento di bilancio, indispensabile, ahinoi, per affrontare l’emergenza economica e sociale dovuta alla pandemia tuttora in atto.

Come finirà? Oggi non è dato sapersi. Si dice che prima del voto sullo “stato della Giustizia in Italia”, previsto per mercoledì, il premier prenderà la decisione di dimettersi o meno a seconda se riesca a concludersi, in un senso o nell’altro, la “telenovela” sul nuovo gruppo di costruttori, volenterosi, responsabili….chiamateli come volete...che, soprattutto in Senato, dovrebbe garantire una relativa tranquillità, rinforzandola, alla maggioranza di Governo. Non sono escluse dimissioni qualora questa operazione non dovesse riuscire.

In ogni caso la disponibilità dell’opposizione a garantire il voto sullo scostamento di bilancio e sui cosiddetti “ristori” rende meno preoccupante, almeno nell’immediato, questa instabilità che i più attribuiscono a Renzi, ma che è invece frutto delle “non scelte” e delle cattive scelte compiute dal Governo in questo anno assai difficile. La sfiducia ha ormai preso il sopravvento, nell’opinione pubblica; lo spirito che aveva caratterizzato il nostro modo di essere collettivo all’inizio della pandemia è ormai completamente svanito. Qualcuno non è stato minimamente toccato, dal punto di vista economico e sociale, dalla crisi che stiamo vivendo e ha continuato a ricevere il suo stipendio pieno o la sua pensione (non solo quelli a basso reddito); qualcun altro, in ogni caso in difficoltà, è stato quanto meno protetto; altri invece, a parte qualche elemosina (non a tutti comunque) sono stati lasciati a se stessi, alla loro capacità di resistere.

Il tutto dipinge un quadro drammatico sul nostro futuro, quando verranno meno gli ammortizzatori sociali che hanno evitato sinora i licenziamenti. L’Italia sta vivendo un’emergenza sanitaria non diversa da quella di tanti Paesi europei, ma è molto più fragile nella sua struttura economica e sociale e troppo complessa dal punto di vista istituzionale per rendere efficiente il suo processo decisionale e, quindi, efficace e tempestiva la risposta da dare al gap che esiste tra noi e i grandi Paesi europei. Tutti i principali giornali dei Paesi europei nei giorni scorsi hanno messo in evidenza la scarsa incisività delle misure poste in atto dal Governo per affrontare sin qui la crisi economica e sociale e la fragilità del nostro quadro politico.

E le Istituzioni europee - che pure hanno dimostrato con i fondi messi a disposizione dal “Next Generation Eu” (volgarmente detto Recovery Fund o Plan) una grande attenzione per l’Italia, non certo per merito del Governo Conte e non dovuta solo al numero dei contagiati e dei morti che, ormai, è molto elevato anche in Germania, Francia e Spagna – attendono un programma di rilancio dell’economia italiana ben più pregnante di quanto sin qui elaborato e che, senza la pressione di Renzi, sarebbe stato un mero elenco di desideri quando, invece, quello francese, ad esempio, è impostato per schede di interventi, molto dettagliate, dal cui insieme emerge un progetto di rafforzamento strutturale del Paese che nel nostro ancora manca, come anche osservatori competenti della stessa sinistra, come Fabrizio Barca, già Direttore Generale del Ministero dell’Economia e Ministro nel Governo Monti, hanno messo in evidenza.

Insomma, scarsa visione, instabilità politica e fragilità strutturale della nostra economia rimangono ancora lì quali macigni sulla via della nostra uscita dalla crisi. Non so che cosa succederà nei prossimi giorni. Riuscirà Conte a costituire un solido Gruppo parlamentare raccattando qua e là parlamentari scontenti e timorosi di dover tornare a una vita normale? Renzi rientrerà in maggioranza (con quale faccia non lo so….)? Si farà un “rimpastone” o Conte si limiterà a sostituire le Ministre di IV? Sono domande a cui in questo momento non possiamo rispondere.

Sappiamo però che, come avvenuto in un passato ormai lontano, questo è il tempo in cui il partito di maggioranza relativa (il M5S), invece di bloccare ogni tentativo per favorire una soluzione della crisi che veda coinvolta un’ampia maggioranza in Parlamento, con i partiti che fanno un passo indietro rispetto al diffuso bisogno di autorevolezza e competenza che c’è nel Paese, dovrebbe aprire, coinvolgere su un progetto di Paese tutte le forze costituzionali che si dichiarano disponibili ad affrontare le tre emergenze che abbiamo di fronte: quella sanitaria, quella economico e sociale e l’utilizzo dei fondi europei, promuovendo un Governo autorevole, guidato da una persona davvero in grado di reggere le sorti del G20, la cui presidenza quest’anno tocca all’Italia.

Chiamatela “maggioranza Ursula” sul modello di quanto avvenuto nel Parlamento Europeo in occasione del voto della Commissione Esecutiva UE, chiamatelo Governo istituzionale o tecnico o di coesione nazionale, chiamatelo come volete, ma ciò di cui c’è bisogno è che la competenza torni alla guida del Paese e restituisca onore alla POLITICA dopo il disastro di questo anno drammatico. Dubito che sarà così! Stiamo quindi a vedere quale “topolino” partorirà questa montagna di pochezza”.

Gianluca Susta

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore