CULTURA E SPETTACOLI - 08 dicembre 2020, 14:57

Preghiera in versi nella poesia di Nicola Loi per Su Nuraghe

Su piattaforma Google Meet la poesia di Nicola Loi verrà presentata martedì 22 dicembre 2020 alle ore 21 in collegamento transoceanico tra Biella e La Plata (Argentina)

Esporlatu (Sassari), Nuraghe “Erismanzanu”. Sardegna, museo a cielo aperto, i nuraghi candidati a diventare patrimonio UNESCO (foto di Marco Collu)

Esporlatu (Sassari), Nuraghe “Erismanzanu”. Sardegna, museo a cielo aperto, i nuraghi candidati a diventare patrimonio UNESCO (foto di Marco Collu)

In un mix di tristezza e tenerezza, il poeta Nicola Loi di Ortueri (Nuoro), compone i versi di “Ave Maria” in forma di preghiera. Poesia che si risolve in supplica invocando la fine di questa che “Est abberu sa peus ora mala”, “è davvero la peggiore ora maligna”, perché “Est sena frenu custa maladia,/ Chi'est sanu est sena libertade”, vale a dire, “È senza freno questa malattia,/ Chi è sano è senza libertà”.

L’ode viene inserita nel novero di testi per il prossimo appuntamento del Laboratorio Linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, per imparare a leggere e scrivere in lingua materna contemporanea. Esperienza non solo didattica che, attraversando mari ed oceano mette in contatto il vasto mondo dell’emigrazione sarda e, più in generale, di quella italiana che fa capo al Circolo sardo “Antonio Segni”, di La Plata e a “Su Nuraghe”, di Biella, accomunati come non mai anche dalla narrazione della pandemia mondiale, che sta producendo su entrambi i continenti gravi danni e ripercussioni non solo sul vivere civile ma anche sull’economia.

Poesia che diventa preghiera nella speranza di essere ascoltati ed esauditi perché Tu sei, “Mama chi as piantu a fizu tou,/ E connosches s'umana suferentzia”, “Mamma che hai pianto tuo figlio,/ e conosci l’umana sofferenza”.

Illustrata da una bella immagine di nuraghe, tratta dall’immenso archivio archeologico della Sardegna: museo a cielo aperto costellato da oltre 8.000 torri megalitiche che trapuntano la grande Isola bagnata dal mare “Tirreno”, quella del Circolo sardo di Biella vuole essere anche contributo al progetto La Sardegna Verso l’UNESCO”, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale sardo e da oltre 200 comuni sardi, al quale possa aggiungersi presto analoga delibera della città in cui i sardi risiedono anche fuori dall’Isola madre.

Simmaco Cabiddu - Su Nuraghe

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