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POLITICA | 06 novembre 2020, 11:09

Patelli: “Biellesi e Piemontesi ora pagano gli errori di Conte”

"DPCM è frutto di un vuoto di programmazione sulla gestione dell’emergenza. E i ragazzi che non possono andare a scuola in presenza".

Patelli: “Biellesi e Piemontesi ora pagano gli errori di Conte”

Il nuovo DPCM firmato dal Governo Conte ha stabilito che il Piemonte rientra in zona rossa, ovvero in quella zona che patisce (e subisce) maggiori restrizioni a causa del numero di contagi da Covid. Se da un lato aumentare l’isolamento dovrebbe contenere l’avanzare di un contagio che presenta numeri preoccupanti, il rovescio della medaglia è dato dal fatto che i blocchi previsti dal decreto andranno ad impattare sulle vite delle famiglie piemontesi. E quest’ultima condizione ha un metro di giudizio evidente: troppo, talvolta in modo irreparabile.

Commenta l’onorevole della Lega Cristina Patelli: “I numeri del contagio sono evidenti. Il presidente Cirio si trova però in una situazione difficile e non per proprie responsabilità. In questi giorni viene additato in modo politicamente pretestuoso come responsabile, e non si capisce bene di cosa, ma in realtà la genesi del problema ha tutt’altre radici. Ci sono aspetti del provvedimento voluto dal governo che creeranno danni inenarrabili, a partire dal mondo della scuola, nel quale improvvisamente, quasi per tutti, di punto in bianco è stato tolto l’aspetto sociale e la frequentazione delle lezioni.

In mesi nei quali il contagio è stato contenuto si è pensato più ad elargire prebende per acquistare monopattini anziché immaginare il ritorno del contagio: non sono state aumentate le risorse per le terapie intensive, non vi è stata una cabina di regia emergenziale nazionale e le regioni sono state lasciate sole. Soprattutto, e questo secondo me è il punto centrale, non sono stati valutati per tempo gli scenari possibili. Si è rincorsa l’emergenza, improvvisa, a febbraio, e si sta tornando a rincorrerla ora. Il Governo, in tutto questo, è l’unico responsabile. All’aumentare dell’emergenza non vi è mai stato un piano pronto a rallentarla, a ricacciare indietro la curva dei contagi. Le persone e i lavoratori, di volta in volta, si sono trovate a dover aspettare un dpcm perché è mancata una corretta valutazione dei diversi livelli di bisogno.

Di questo il governo è colpevole e non può ora rimbalzare sulle regioni le cause di curve di infetti in crescita. Oggi migliaia di ristoratori e attività legate alla ricettività piemontese (ma anche negozi di abbigliamento, piscine, palestre e via discorrendo) sperano di ricevere un “ristoro”, senza sapere quando, senza sapere di che entità, quando in realtà vorrebbero solo poter lavorare e, ne sono certa, se si fosse immaginato una situazione di scenario variabile, oggi potrebbero farlo. Invece Conte ha abbassato la guardia, ha elargito fondi per 'la qualunque' e oggi tutto questo lo stanno pagando gli italiani, specie in Piemonte”.

comunicato - f.f.

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