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ATTUALITÀ | 24 settembre 2020, 06:50

Gioco d'azzardo, anche il comune di Muzzano dice no alla modifica della legge regionale

Il sindaco Roberto Favario: "Porterebbe alla riaccensione di molti degli apparecchi da giochi spenti per effetto della legge e quindi una nuova impennata di gioco problematico e patologico"

Gioco d'azzardo, anche il comune di Muzzano dice no alla modifica della legge regionale

Anche Muzzano si aggiunge alla lista dei comuni biellesi che in consiglio comunale hanno dichiarato il loro impegno ad attivarsi nei confronti del consiglio regionale affinché la legge sulla prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico non venga modificata in alcun modo. La Legge Regionale, approvata nell’aprile 2016, prevede il divieto di installare apparecchi da gioco vicino ai cosiddetti ”luoghi sensibili” (scuole, ospedali, case di cura, impianti sportivi, luoghi di culto) e la possibilità per i sindaci di regolamentare gli orari di apertura.

"Dopo solo due anni, nel 2018 - spiega il sindaco di Muzzano Roberto Favario - i dati mostravano chiaramente gli effetti positivi dell’applicazione della legge. In Piemonte fu registrata una diminuzione del gioco fisico (-9,7%, pari a 497 milioni di euro) contro una crescita livello nazionale (+1,6%) e fu riscontrata una crescita del gioco online inferiore rispetto alla media nazionale (+45% in Piemonte contro +48% inItalia). Questa legge solida rischia però di essere messa in discussione. Come spiegò già a gennaio Domenico Cipolat di Libera Biella, in occasione di un incontro con la cittadinanza a Biella, è stata avanzata una proposta di modifica che punta a cancellare l'effetto retroattivo dell’articolo di legge riguardo la distanza minima dai luoghi sensibili, il che porterebbe alla riaccensione di molti degli apparecchi da giochi spenti per effetto della legge e quindi una nuova impennata di gioco problematico e patologico".

Il rischio è alto: le statistiche dell'Osservatorio sull'usura e il gioco d'azzardo di maggio 2019 evidenziano che 38mila famiglie piemontesi sono a rischio e 11mila ricorrono al Monte dei pegni, nel solo Piemonte, a causa del gioco d'azzardo, ancorché legale, e della ludopatia. A gennaio di quest’anno i comuni aderenti alla rete “Avviso Pubblico” si impegnarono a presentare la bozza di un Ordine del giorno da approvare in contrasto alla modifica. Così anche il Comune di Muzzano, che dal 2018 fa parte di “Avviso pubblico” nell’impegno a sensibilizzare la popolazione sulla legalità, ritiene opportuno richiamare l’attenzione della cittadinanza sul problema del gioco d’azzardo: "Anche se non ho casi di sale slot sul mio territorio - conclude Favario - reputo opportuno sensibilizzare i cittadini sul tema e contrastare il fenomeno, anche perché di persone che si spostano per andare a giocare ce ne sono. Alletare la legge regionale, dopo tutti i benefici che ha portato, mi sembra davvero un controsenso".

bi.me.

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