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A tavola con gusto | 01 settembre 2020, 12:22

Il “buon cibo di una volta” protagonista alla Locanda del Santuario di San Giovanni

Domenica 6 settembre, pranzo e cena alla riscoperta del gusto tradizionale

selvaggina locanda

Le ragazze della Locanda del Santuario di San Giovanni d’Andorno, domenica 6 settembre, proporranno una giornata gastronomica dedicata alla cacciagione, per riscoprire gli antichi sapori dell’Alta Val di Cervo. Sapori della cucina “di una volta”, che appartengono alla tradizione biellese da centinaia di anni e che oggi, spesso, vengono “trascurati” dalla ristorazione moderna.

Il menù “Le Delizie del Cacciatore” incontrerà la polenta, uno dei più antichi piatti sin dai tempi dei romani, e la selvaggina, principale forma di sostentamento delle popolazioni nomadi e fondamentale per il loro sistema di vita.

Seguendo la storia gastronomica nel corso del tempo, la prima cosa che salta agli occhi se si confronta l'alimentazione del XX e XXI secolo con quella del Medioevo e del Rinascimento, è certamente la differenza di importanza assunta dalla carne nell'immaginario collettivo. Nell’età antica mangiare carne era una scelta necessaria: essendo l'uomo fatto di carne, questa appariva come l'alimento più naturale e idoneo a nutrirlo. Anche le diverse tipologie di carne, di diversa qualità, raccontano uno spaccato di vita nel corso della storia dell’uomo e delle sue società. Ai tempi del Medioevo la selvaggina era riservata al padrone, mentre agnelli e capretti, allevati in campagna, erano piatti tipici dei poveri. I ricchi preferivano la selvaggina perché era molto costosa e rappresentava un ulteriore strumento per ostentare ricchezza e opulenza. Oggi, per fortuna, non è più così e tutti possono gustare queste pregiatissime carni selvatiche. La prossima occasione sarà proprio alla Locanda del Santuario, questo weekend, con piatti semplici e gustosi, come consiglia la “tradizione delle nonne”.

“Riflettendoci, quante volte capita di preferire il pollo allevato a terra o il maiale allo stato brado, con la convinzione che siano più sani e gustosi? La cacciagione invece è, per natura, selvatica, brada e non soggetta alle logiche dell’allevamento umano. La carne è meno grassa e sicuramente più salubre della carne d’allevamento, e per questo anche più difficile da cucinare” spiegano le ragazze della Locanda. Maestria e segreti tramandati da generazione in generazione hanno portato le ragazze a proporre un menù ricco di qualità e passione per la cucina, il tutto condito da un’accoglienza informale e genuina.

Si potrà assaggiare il menù “Le Delizie del Cacciatore” domenica 6 settembre, a pranzo e a cena, presso la Locanda del Santuario di San Giovanni D’Andorno.

Per informazioni e prenotazioni: Tel. 015 60319

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/1283697971961849

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