Biellese Magico e Misterioso - 21 giugno 2020, 08:00

Il Biellese magico e misterioso: Il drago del lago di Viverone, il “Bus de l’orchera” e la fonte della Dragonera di Roaschia

A cura di Roberto Gremmo

Il Biellese magico e misterioso: Il drago del lago di Viverone, il “Bus de l’orchera” e la fonte della Dragonera di Roaschia

La tradizione del drago catturato dal beato Bonomio nel lago di Viverone conferma che la nostra regione subalpina era popolata, almeno nella tradizione magica, da esseri eccezionali che vivevano sui fondali degli speccho d’acqua.

Anche sulle sponde del lago d’Orta dove san Giulio combatteva gli esseri malefici dei fondali, all’interno del parco della villa Curioni-Mazzetti si tova incorporato in un salone il “Bus dl’Orchera”, la caverna dell’orchessa che la tradizione popolare voleva fosse anticamente abitata da serpenti e draghi, uno particolarmente grosso e femmina. In effetti, nel XVII secolo s’era rinvenuta nella grotta una vertebra gigantesca considerata dell’orchera che era stata trasportata nella sacrestia dell’isola al centro del lago.

Un altro antro dragonesco si trova a Roaschia, nella vallata a desrtra del orrente Gesso, nel Cuneese dove sopra il paese si trova la “Fonte della Dragonera” dove da una grande fenditura rocciosa sgorga una sorgente (l’“oy”) che dà origine ad una spettacolare cascata d’acqua classificata dagli esperti come oligominerale di ottima qualità e microbiologicamente pura.

Vicino alla caverna si trova una fontana dove l’acqua scorre su una vera e propria pietra magica bianchissima, levigata nel tempo.

Il nome della fonte deriva dalla credenza che nella grotta da cui sgorga l’acqua si fosse rifugiato un drago femmina per sfuggire alla cattura ed infatti é una delle poche sorgenti che non é stata dedicata a qualche santo ma é stata costruita una piccola edicola muraria con una lastra raffigurante proprio un fantastico drago.

La credenza del drago delle caverne potrebbe avere un fondo di verità in alcune grotte alpine si sono scoperti degli anfibi acquatici i protei, completamente ciechi e chiamati ,proprio per la loro forma, “cuccioli di drago”.

La fonte della Dragonera si trova all’inizio del “gias” di Fontana Fredda ed accanto alla strada che sale al colle detto del “Balur”.

Il passo é noto per la leggenda del “Candi”, una sorta di uomo selvatico che usciva dal suo rifugio montano di notte vestito soltanto con una tunica bianca. Era un individuo di statura talmente alta che doveva sedersi sul tetto delle baite per potersi bagnare i piedi nel torrente. Vi era chi raccontava d’averlo incontato più volte nelle notti di luna piena sul sentiero che attraversava il “Bòsch dal diaul”, amichevole ma scontroso.

Nel Biellese col termine simile al “Balur” di “Balutera” si favoleggia del ballo delle streghe che si svolgeva davanti alla chiesa oggi sconsacrata di Santa Maria di Campagnate al Vernato.

Saremo grati a chi vorrà segnalarci realtà analoghe a quelle esaminate in questo articolo scrivendo a storiaribelle@gmail.

Dal 14 febbraio 2017 nella rubrica “Biellese magico e misterioso” sono stati pubblicati più di 160 articoli che si possono ancora leggere nella sezione “Archivio” di Biella News.

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Roberto Gremmo

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