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| 28 maggio 2020, 10:08

Riparti Piemonte, la Lega esclude dal Bonus di 1.500 euro i sexy shop

sexy shop

In Piemonte la Lega fa escludere i sexy shop, dall’elenco delle attività commerciali, che potranno beneficiare del bonus da 1.500 euro per il piccolo commercio con il Riparti Piemonte. Ha preso il via ieri mattina poco dopo le 10.30 il terzo giorno di Consiglio Regionale, per arrivare all’approvazione del provvedimento.

Il capogruppo regionale del Carroccio Alberto Preioni ha proposto un sub-emendamento che elimina “il commercio al dettaglio di articoli per adulti” dalla lista di quelle che potranno ottenere il contributo. Una proposta contestata dal capogruppo di LUV Marco Grimaldi, che commenta: "Con quale autorità morale Preioni esclude le categorie in base a ciò che vendono?”.

"Il capogruppo della Lega – continua il consigliere regionale - non ha capito che non è obbligato ad acquistare da ogni esercente a cui si dà il bonus. Siamo qui per offrire un sostegno a chi non chiede garanzie e paga le tasse in Piemonte, che venda toma, tappi di sughero, statuette di santi o mutandine commestibili”.

E una condanna arriva anche da Sarah Disabato, consigliere regionale M5S: "E' un fatto grave. In questo modo si introducono presunti giudizi morali sulle attività d’impresa del Piemonte. Stiamo parlando di realtà che pagano le tasse e garantiscono posti di lavoro, al pari di molte altre. Gli imbarazzi, quasi adolescenziali, del leghista Preioni danno la misura di una maggioranza totalmente inadeguata a gestire la situazione. Il caso dei Sexy shop è singolare, ma si tratta solo di una categoria delle tante dimenticate completamente dalla Giunta Cirio. Questo provvedimento infatti non contiene criteri equi facendo differenze tra lavoratori di serie A e di serie B".

Dalla redazione di Torino - g. c.

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