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POLITICA | 28 maggio 2020, 07:50

Riparti Piemonte è legge, 800 milioni per l'economia. Cirio: "Non lasceremo indietro nessuno"

Il governatore ha annunciato che venerdì verrà presentato un piano sul turismo da 40 milioni di euro.

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“Non lasceremo indietro nessuno, lavoreremo per ricomprendere nei contributi tutte quelle attività che al momento sono state escluse”. Con queste parole il Presidente Alberto Cirio ha chiuso la lunga maratona di tre giorni del Consiglio Regionale che ha portato all’approvazione del Riparti Piemonte, il piano da oltre 800 milioni di euro elaborato dalla Regione per aiutare imprese e famiglie nella Fase 2 del Coronavirus. Il provvedimento ha ottenuto i voti a favore della maggioranza, quelli contrari di Pd, Monviso, Luv, la presenza del M5s e l'astensione dei Moderati.

“E’ evidente – ha aggiunto il Governatore, in risposta agli attacchi della minoranza– che le cose potevano essere fatte meglio, ma è altrettanto evidente che bisognava intervenire con misure concrete ed immediate. Dobbiamo poi essere consapevoli che in questo momento è difficile fare concertazione, così come per gli enti orientarsi nel panorama istituzionale”.“Abbiamo dovuto impostare il Riparti Piemonte – ha proseguito il Presidente - nella totale incertezza delle risorse che sarebbero arrivate dallo Stato: su 800 milioni di euro, non c’è un solo finanziamento del Governo, se non i 18 milioni di euro per il personale sanitario. Tutto il resto sono risorse regionali, per un valore di 430 milioni di euro: la restante quota sono fondi europei”.  

“Abbiamo lavorato - ha continuato Cirio - nella quotidianità rapportandoci con Roma, dicendo che il Piemonte aveva bisogno di risorse. Soldi che ci siamo trovati da soli, nella complessità di un bilancio dove non vogliamo aumentare le tasse e possiamo indebitarci al massimo per 30 milioni”.Il governatore ha poi voluto spiegare le motivazioni che hanno portato ad inserire sostegni a determinate categorie economiche, così come ad escluderne momentaneamente altre.

“Abbiamo sostenuto – ha chiarito – in primis chi aveva più incertezze nelle modalità di apertura, così come chi doveva sostenere più spese nelle ripartenza: è il motivo del bonus a parrucchieri, ristoratori e bar. Per questo che come second passaggio siamo passati agli ambulanti, che avevano l’esigenza di rimodulare la loro presenza sui mercati e poi tutti gli altri negozi “.“E’ stato fatto un lavoro per gradi che non ha privilegiato nessuno, ma aveva una ratio ben precisa - ha aggiunto Cirio - Con lo stesso atteggiamento lavoreremo per ricomprendere tutte quelle attività che hanno tirato su una saracinesca e purtroppo, in questo momento, non possono essere ricomprese: noi lavoreremo per individuare una prossima tranche di interventi, a sostegno delle categorie indicate ed escluse”. 

“Venerdì – ha annunciato il governatore- presenteremo un piano sul turismo da 40 milioni di euro, ricompreso nel Riparti Piemonte, fatto di sostegno alle attività ricettiva e promozione. Non si è rinunciato al piano della competitività. Siamo in un clima di grande urgenza: dobbiamo dare risposta a che fatica arrivare non solo a fine mese, ma addirittura a fine settimana”.“Continueremo a lavorare così, in quadro di incertezza economica totale. Non lasceremo indietro nessuno, nelle disponibilità economiche che abbiamo e da soli, perché le risorse sono della Regione”, ha concluso Cirio.

Dalla redazione di Torino - g. c.

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