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| 12 maggio 2020, 15:17

Covid-19: in Piemonte dati positivi, ma sulle riaperture si attende il confronto con il Ministero

Fase 2: nella sanità si va verso la creazione di ospedali Covid.

coronavirus

“Nell’ultima settimana siamo scesi sotto i 200 casi al giorno di tamponi positivi, con una diminuzione giornaliera costante. Questo a fronte di un incremento dei test: al momento sono positivi il 3% dei tamponi che vengono effettuati ogni giorno”. E’ questo quanto emerso durante la conferenza stampa sulle attività svolte, nelle ultime settimane, dalla task force della Fase 2 della sanità regionale.

L’organismo e la Regione stanno lavorando, come ha chiarito l’assessore regionale Luigi Icardi, “per il ritorno alla normalità degli ospedali: da oltre due mesi abbiamo persone che aspettano di avere risposte dal sistema sanitario, di effettuare visite specialistiche. Contestualmente le aziende hanno predisposto un piano di emergenza, qualora dovessero nuovamente aumentare i contagi da Covid, per avere in tempi rapidissimi una risposta”.Dopo l’analisi dei dati nazionali e locali, l’elaborazione - da parte delle 18 aziende sanitarie regionali – di programmi per la ripartenza delle attività sanitarie, ora la Regione elaborerà un piano per l’emergenza COVID e un documento integrato regionale. La Fase 2 prevede quindi il riavvio della attività ordinarie di diagnostica e chirurgia elettiva, programmate negli scorsi mesi e sospesi per la pandemia: verranno quindi contattati tutti i pazienti, in ordine temporale, che avevano fatte delle prenotazioni.In parallelo continueranno le attività di contrasto e diagnostica del Covid.

“Siamo una delle Regioni – ha chiarito l’assessore regionale Matteo Marnati - che ha fatto di più per il potenziamento dei laboratori: siamo passati dai 100 tamponi al giorno di dieci settimane fa, agli attuali 40 mila con 15 laboratori, pari a 9mila test quotidiani”.  

Nel breve termine è previsto l’arrivo di nuova strumentazione, di personale aggiuntivo, con l’obiettivo di arrivare a 13 mila test al giorno. Nel medio periodo si punta ad assumere altri operatori per estendere l’attività di analisi, così come ad attivare tre nuovi centri dedicati esclusivamente alla diagnostica del COVID a Biella, Novara e La Loggia: quest’ultimo sarà in collaborazione con Arpa. Verranno poi coinvolti strutture private, anche al di fuori della Regione. "A giugno si potrà arrivare a 15 mila tamponi al giorno,  con un massimo di 20 mila, che potrà essere superato nella fase successiva, in vista dell'autunno" ha concluso Marnati.Dal punto di vista epidemiologico, come ha voluto chiarire Paolo Vineis dell’Imperial College, “il Piemonte e Torino stanno andando bene, anche rispetto ad altri territori: l’indice R0 è sotto 0,5”.

“Adesso in regione – ha chiarito il Presidente della task force Ferruccio Fazio - è disponibile un monitoraggio giornaliero, che ci consente di valutare le aperture o la possibilità di altri lockdown. La ripresa dei contagi è condizionata da 3 fattori legati all’uomo, cioè al distanziamento sociale, all’uso di sistemi di protezione e alla tracciatura dei contatti. La situazione richiede un costante monitoraggio che ci consentirà di vedere se c’è una ripresa dell’infezione in alcune zone che, in questo caso, saranno chiuse o allertate ”.

E sulle prossime riaperture, che dovrebbero scattare in Piemonte così come nel resto d’Italia dal 18 maggio, il presidente della Regione Alberto Cirio e la giunta “valuteranno la scelta delle date dopo il confronto con il Ministero della Salute nei prossimi giorni, alla luce dei dati di monitoraggio: in base a questi verranno stabilite le linee guida per la riapertura”.

Dalla corrispondente di Torino - g. c.

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