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ATTUALITÀ | 04 maggio 2020, 10:38

Come torneremo al ristorante? Ecco la cena "tipo" in sicurezza

In assenza di disposizioni ufficiali, le associazioni di categoria pensano all'accoglienza sicura dei clienti. Con mascherine, cartelli e percorsi da seguire. Niente guardaroba né menù cartaceo. Portate elencate a voce, sul cellulare o usa e getta. Olio, sale e aceto monouso. E conto al tavolo.

cena tavolo

Manca più di un mese al giorno in cui si potrà di nuovo uscire a cena e non sarà più la stessa cosa. Anche se disposizioni ufficiali non ne sono ancora state date, le associazioni di categoria hanno già studiato i possibili scenari e tutte le misure anti contagio che i ristoratori dovranno mettere in campo. Un protocollo di “accoglienza sicura” che passo passo guida i titolari di ristoranti dal momento dell’arrivo dei clienti fino al loro congedo.

Ed ecco allora come potrebbe essere una “cena tipo” da giugno in poi. Naturalmente occorrerà prenotare con anticipo il proprio tavolo con la precisazione dell’orario di arrivo, in modo da contingentarlo e non creare assembramenti all’ingresso. Varcata la soglia ad attendervi ci sarà un dispenser per disinfettare le mani e, se non già muniti, ci saranno i dispositivi di sicurezza da indossare nelle aree comuni: se l’emergenza sarà parzialmente rientrata, si tratterà di indossare solo la mascherina, altrimenti potrebbe essere richiesto di indossare anche i guanti e un copri vestiti. 

A terra invece, per agevolare il rispetto delle distanze, potreste trovare degli adesivi segna percorso e appesi, sempre all’ingresso, dei cartelli esplicativi con le norme di comportamento da seguire. Prima di essere accompagnati al tavolo (rigorosamente ad almeno un metro di distanza da quello di altri commensali), nessuno vi chiederà di lasciare la giacca o gli effetti personali al guardaroba: il servizio verrà fornito solo se sarà possibile evitare il contatto tra gli oggetti dei diversi ospiti. E quando finalmente vi sarete accomodati e sarete pronti a sfogliare il menu, ecco l’altra novità. L’elenco delle portate dovrà essere fatto a voce dal cameriere (che indosserà guanti e mascherina), fornito su supporti usa e gettata o potrebbe arrivarvi addirittura sul cellulare: il classico menù sarà bandito perché fonte di contagio nel passaggio tra un cliente e l’altro, a meno che non se ne garantisca la sanificazione ogni volta che viene sfogliato. Anche gli oggetti che siete abituati a vedere a tavola cambieranno.

Il cestino del pane, per esempio, o i prodotti per il condimento, non potranno essere messi a disposizione di nuovi ospiti senza adeguata igienizzazione. Probabile quindi che avrete a che fare con olio, sale e aceto monouso. E alla fine della cena, si tornerà alla vecchia e buona abitudine di chiedere il conto al tavolo. Seguendo il percorso ci si dirigerà quindi vero l’uscita, non prima di aver smaltito i dispositivi di protezione in appositi cestini portarifiuti dotati di pedale o fotocellula. Sembra tutto molto complicato ma in realtà basterà prestare un po’ più di attenzione ai vostri comportamenti e se a cena sarete in buona compagnia non ve ne accorgerete neanche. E se tutto vi sembra ancora troppo macchinoso, pensate che per chi vi sta servendo o sta lavorando in cucina le prescrizioni sono molte di più e più severe.

Dal nostro corrispondente di Torino - g. c.

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