Chiunque oggi abbia intenzione di dedicarsi all’attività di investimento, o voglia semplicemente provare ad aumentare un po’ il proprio patrimonio, trova nel trading online la soluzione adatta alle proprie esigenze.
Da quando investire è diventato più semplice, rapido e alla portata di tutti, sono sempre di più gli utenti che si dedicano a questa attività che sfrutta le nuove tecnologie per muoversi sul web.
Il settore, però, è diventato così accessibile da risultare sempre più esposto al rischio di truffe e raggiri ai danni dei traders meno esperti.
Il trading su piattaforme online, infatti, mette in contatto gli investitori e i mercati attraverso degli intermediari, cioè i broker che gestiscono il deposito degli utenti ed eseguono le operazioni sui mercati per loro conto.
Purtroppo, non tutte le piattaforme presenti sul web sono legali.
Molti truffatori si nascondono dietro broker all’apparenza validi e affidabili, che offrono moltissimi vantaggi e promesse di guadagni sicuri per attrarre i traders meno esperti nella trappola.
Una volta effettuato il deposito, i truffatori azzerano i conti dei malcapitati e spariscono assieme ai soldi.
Truffe trading online: come riconoscerle e come evitarle
I finti broker con intento fraudolento puntano ad adescare gli utenti che vorrebbero provare il trading per la prima volta o quelli che ne sanno ancora così poco da credere che si possa guadagnare tanto in poco tempo e senza sforzi.
In poche parole, i traders principianti ed inesperti sono le vittime prescelte.
A tutela di questa categoria di investitori, si mobilitano sia i traders professionisti che gli enti di controllo finanziari, i primi diffondendo consigli e accorgimenti da adottare per non cadere in truffe, i secondi disponendo la chiusura di tutti i siti dei broker truffa.
Nonostante ciò, le truffe continuano a proliferare e cambiano addirittura forma.
Leggete un pò cosa scrive Migliorbrokerforex.net in merito ad un’altra tipologia di truffa che colpisce il mondo del trading!
Sono stati registrati casi di truffatori che, dopo aver sottratto ingenti somme a sfortunati investitori, hanno continuato a truffare gli utenti attraverso la creazione di un finto servizio di assistenza legale, spacciandosi per un team di avvocati specializzato nel recupero delle somme rubate dai broker fraudolenti.
Una vera e propria truffa nella truffa.
Come fare, quindi, a riconoscere questi malintenzionati e non rischiare di essere truffati?
Ecco alcuni elementi che caratterizzano i broker truffa e suonano come campanelli d’allarme:
- Promesse di facili guadagni
È bene ribadirlo sempre che i soldi facili non esistono, quindi se ci si imbatte in piattaforme che promettono guadagni stellari senza sforzo e in tempi rapidi, al 100% si tratta di truffa.
- Assenza di autorizzazioni e licenze
Tutte le piattaforme legali e affidabili sono regolamentate e autorizzate dagli organi di controllo come la Consob in Italia.
Per tutelare gli investitori, esse rilasciano delle specifiche licenze che sono garanzia di affidabilità, pertanto se si sta valutando di affidarsi ad un broker sprovvisto di autorizzazioni è meglio lasciar perdere.
- Sede legale nascosta
Se la sede legale del broker non è riportata chiaramente nel sito, oppure è localizzata presso un paese esotico - cosiddetti paradisi fiscali - le probabilità che sia una piattaforma illegale sono molto alte.
- Attività aggressiva e insistente
I truffatori cercano di convincere gli utenti a cadere nella trappola adoperando attività e pubblicità aggressive ed insistenti.
Continuo spam, sponsorizzazioni o telefonate sono solo alcuni degli strumenti che utilizzano per cercare di attirare l’attenzione ed agganciare le vittime.
Una volta che si identificano dei broker potenzialmente illegali, si può denunciare l’attività alle autorità competenti e agli enti di controllo, che si mobiliteranno di conseguenza per bloccare l’attività illecita ed evitare che altri ignari traders possano essere truffati.
Poi, chiunque sia stato vittima di truffa è bene che si rivolga immediatamente ai carabinieri o alla polizia, dal momento che si può sporgere denuncia solo entro tre mesi da quando la si scopre.