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POLITICA | 27 maggio 2019, 20:47

Regionali, Cirio: "La crescita della Lega non mi preoccupa, è alleata. E chiederò consiglio agli ex governatori"

Il neo presidente: "Sarei più preoccupato se crescessero gli avversari politici. Pronto a collaborare con Appendino sui temi comuni, ma le Olimpiadi perse sono un danno irreparabile. E la Tav si farà, come la Asti-Cuneo"

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"La Lega è un'alleata, non mi preoccupa che cresca nei consensi. Sarei più preoccupato se fossero cresciuti gli avversari politici". Alberto Cirio, nuovo presidente della Regione Piemonte, non dribbla una delle più grandi questioni sul tavolo, alla luce dei risultati delle Europee e delle Regionali: il boom del Carroccio, ma anche il crollo di Forza Italia sotto la doppia cifra.Proprio quel partito di Berlusconi cui lui fa riferimento fin dall'inizio della sua carriera politica.

"Abbiamo un progetto molto chiaro, preciso e concreto, lo abbiamo scritto insieme - prosegue l'ex eurodeputato - e siamo una squadra di giovani con tanta voglia di fare. Sono sicuro che non ci saranno problemi, ho grande stima di Riccardo Molinari, che è segretario della Lega in Piemonte".

Insomma, nessun rischio di "strabismo" politico per un territorio che ha ancora aperti molti tavoli, dalle grandi infrastrutture (Torino-Lionesu tutte, ma non solo. Cirio conosce bene anche la telenovela della Asti-Cuneo) alla convivenza con un sindaco del capoluogo, Torino, che invece è legata al Movimento Cinque Stelle. "La Tav si fa senza se e senza ma, come la Asti-Cuneo. Si fanno le cose che si sono iniziate. A me hanno insegnato così: prima di cominciare cose nuove, si finiscono quelle cominciate. Abbiamo impegni internazionali su opere importanti e li rispetteremo. Sono felice che una delle prime dichiarazioni di Salvini sia stata su questo tema". 

"Con Chiara Appendino - aggiunge - lavoreremo in grande serenità e schiettezza. Ai piemontesi non interessano gli schieramenti politici, ma la soluzione dei problemi. E sono sicuro che quando si tratterà di discutere di sicurezza, di lavoro o di sviluppo non ci saranno problemi. Saremo alleati sui temi comuni, ma faremo un'opposizione forte quando si tratterà di situazioni come quella delle Olimpiadi Invernali, che sono state un danno irreparabile. In quel caso non faremo sconti".Proprio negli ultimi giorni di campagna elettorale, Cirio ha ricevuto anche il sostegno di Silvio Berlusconi.

"Mi ha fatto molto piacere: ha dovuto ridurre il suo contributo a una decina di giorni per problemi di salute ed è molto bello che abbia pensato di venire in Piemonte. E' un fatto che si è rivelato molto prezioso, ma che ho anche apprezzato umanamente. Di certo raccoglierò il suo invito a chiedere consigli in caso di necessità, ma allo stesso modo li chiederò a Matteo Salvini o Giorgia Meloni: qui si parla del bene del Piemonte, non sono temi nazionali", aggiunge, con un secondo dribbling alle alleanze "variabili" che il centrodestra vive tra scenari locali e italiani.E un ramoscello d'ulivo Cirio lo porge anche a Sergio Chiamparino, governatore uscente: "Chiederò consiglio anche a lui, così come agli altri presidenti precedenti, da Mercedes Bresso a Enzo Ghigo a Roberto Cota. Il Piemonte non è qualcosa che si improvvisa in un giorno, ma è il frutto dell'impegno di chi mi ha preceduto in passato".

Una frecciata, però, al suo predecessore riguarda un tema caro soprattutto all'elettorato leghista: l'autonomia. "E' uno degli errori che riconosco a Chiamparino - dice Cirio - perché ha chiesto troppo poco e siamo rimasti indietro rispetto ad altre Regioni che invece sono andate avanti con più convinzione. Sicuramente chiederemo maggiore libertà locale per argomenti come lo sviluppo economico, gli scambi internazionali, l'istruzione e la ricerca".

Dal nostro corrispondente di Novara

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