Elettrificazione della mobilità privata, sistemi di sharing mobility sempre più articolati e semplici da usare, mobilità collettiva in sede protetta con tempi affidabili e aggiornamenti sugli smartphone, strade e piazze libere dalle auto e quindi sicure per gli spostamenti a piedi e in bicicletta ma anche per ripiantare alberi e creare spazi per una diversa vivibilità urbana. Sono questi per Legambiente gli ingredienti fondamentali per ridisegnare lo spazio pubblico e liberare le città dallo smog. Se n’è parlato nei giorni scorsi a Torino a Muoviamoci Bene, il Forum per la Mobilità Nuova in Piemonte, iniziativa organizzata da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta in partnership con OFO, EnerPoint, ABB, EnelX, RWA Consulting, Wetaxi che è stata anche l’occasione per presentare i risultati del progetto Erasmus+ "S.T.R.E.E.T. Sustainable Transport Education for Environment and Tourism", percorso triennale per la formazione dei Manager della Mobilità e del Turismo Sostenibile.
“Siamo consapevoli che le nostre città potranno tornare a respirare soltanto con una disponibilità al cambiamento di abitudini da parte dei cittadini, un protagonismo del mondo imprenditoriale e il necessario indirizzo della politica -ha dichiarato Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Oggi si moltiplicano i mezzi e i servizi messi a disposizione dalle aziende della green mobility con grande interesse e risposta da parte delle persone, ma sono le istituzioni a seguire con affanno questo dinamismo. Basti pensare che dopo più di 3 anni di gestazione, siamo ancora in attesa che la Regione Piemonte approvi il nuovo “Piano regionale antismog” -vecchio ormai di 18 anni- e che tanti sindaci, anziché continuare a fare la danza della pioggia, recepiscano le seppur limitate misure previste dal protocollo padano antismog”.
Ma i provvedimenti antismog, che continuano ad essere prevalentemente di tipo emergenziale e non strutturali, finora non sono riusciti a scalfire il record di auto per numero di abitanti: il tasso di motorizzazione arriva a 64 auto ogni 100 abitanti a Torino e a 70 a Cuneo e Biella, contro le 17 ogni 100 abitanti di Parigi, le 33 di Londra e le 39 di Berlino.
Se da un lato continua quindi a prevalere l’uso dell’auto personale al tempo stesso le varie forme di sharing mobility diventano sempre più popolari ed utilizzate. Secondo la terza rilevazione semestrale dell’Osservatorio sulla Mobilità di Lorien Consulting condotto in collaborazione con Legambiente, è in atto un vero e proprio boom: la conoscenza e l’utilizzo dei vari servizi di car-sharing quasi raddoppia rispetto a solo un anno fa. Al momento però, in media, gli italiani conoscono il nome di poco più di un solo servizio di sharing mobility. Sono infatti ancora molto poco diffusi su tutto il territorio nazionale.
“Le amministrazioni locali nei prossimi anni dovranno agevolare con decisione la mobilità dolce, privilegiare veicoli elettrici o ibridi e mettere al bando i diesel con una strategia a tappe ravvicinate per arrivare a città libere dai diesel entro il 2025 -aggiunge il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Fabio Dovana-. Al tempo stesso è necessario un ulteriore impegno da parte della Regione per rilanciare il trasporto ferroviario anche come strumento utile al miglioramento della qualità dell’aria”.