L'acqua, la pietra e i morbidi declivi, tutti elementi che richiamano il territorio, "lo citano" e lo riassumono - per così dire - in una piazza e in un parco che aprono la strada al paese e all'intera Valle Elvo. Questa mattina, domenica primo ottobre, è stata inaugurata la nuova piazza situata di fronte al rondò, al termine di un iter amministrativo avviato con un concorso di idee. Nell'area giochi campeggia anche il testo di una poesia sui bambini di Alda Merini, grande poetessa italiana alla quale quell'area è dedicata. Ma è il tema della violenza sulle donne a dare il nome al piazzale: "Nemmeno con un fiore". Sulla targa si legge ancora: "In memoria di tutte le donne morte per mano violenta di chi diceva di amarle. Perché le loro storie non affondino nel silenzio ma risveglino coscienze e civiltà. Il comune di Occhieppo Superiore contro la violenza sulle donne".
"Come Amministrazione - ha ricordato il sindaco, Emanuele Ramella Pralungo - abbiamo voluto dedicare quest'area, questo largo, più che ad un nome ad un'idea, ad una riflessione che ci auguriamo che la popolazione possa fare ogni volta che viene qui. Basta aprire un giornale qualunque per scoprire quotidianamente casi di violenza sulle donne. Ne sono colpite bambine e donne di ogni età. Quella che vogliamo sollecitare è una riflessione forte, che sicuramente non incontrerà il favore di tutti che noi consideriamo fondamentale e dovuta".
Erano presenti tanti sindaci e amministratori del territorio, oltre ad alcuni rappresentanti delle forze dell'ordine e al Prefetto di Biella, Annunziata Gallo, che ha tenuto a battesimo l'evento: "Il territorio vive e si nutre della partecipazione dei cittadine e l'Amministrazione è al servizio della popolazione. La riflessione stimolata dall'intitolazione di questa piazza richiede un cambiamento culturale importante, che deve venire dai bambini, ed ecco allora l'utilità del parco, luogo di incontri tra generazioni diverse che deve portare ad una maggiore sensibilità su temi importanti anche nella gioia della vita insieme di tutti i giorni".
"Questa - ha sottolineato don Fabrizio prima della benedizione di rito - è la porta della Valle e del nostro paese ma dobbiamo augurare alla nostra comunità di essere una comunità dalle porte aperte, capace di accoglienza. Quest'area è stata intitolata alla violenza sulle donne, che rientra nella non accoglienza dell'altro: che sia donna, che sia straniero, che sia immigrato. Se non vuole essere solo un nome il fatto di essere porta, dobbiamo augurarci che il nostro non sia solo un luogo in cui si passa e si transita ma un paese in cui ci si senta accolti. E chiunque possa e debba sentirsi accolto. Nel tempo in cui si vorrebbero chiudere le porte e innalzare muri, noi vogliamo pensare ad una comunità in cui i muri non dividono e le porte sono aperte per tutti".
Sempre in mattinata, l'Amministrazione ha presentato alla cittadinanza i lavori di rifacimento della facciata del municipio e alcune opere all'interno di Villa Mossa. C'è stato anche il tempo per anticipare i prossimi interventi in cantiere. "Stiamo investendo sul territorio una cifra di 2,5 milioni di euro per l'illuminazione a led e abbiamo in programma altri micro interventi sulla viabilità. Tutto con fondi del Comune, senza accendere mutui", ha concluso il primo cittadino di Occhieppo Superiore prima di leggere una triste ma toccante testimonianza scritta di violenza sulle donne e poi dare il la ai festeggiamenti