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CRONACA | 27 febbraio 2017, 12:44

M5S Biella: Antonella Buscaglia, maxi-querela per ingiurie subite su Facebook

Depositata questa mattina in Procura della Repubblica, riguarda più di 700 persone tra le quali anche il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, e gli appartenenti ad "Avanguardia Nera", un inquietante gruppo creato sul noto social network

M5S Biella: Antonella Buscaglia, maxi-querela per ingiurie subite su Facebook

Riceviamo e pubblichiamo.

Sono passati più di due mesi da quel 23 dicembre 2016 quando Antonella Buscaglia, consigliere comunale per il M5S, interveniva sul suo profilo Facebook commentando il caso del killer di Berlino, morto nella sparatoria di Sesto San Giovanni. In quell'occasione, la stessa Buscaglia non condivideva la manifestazione di gioia per la morte (manifestata da diversi utenti Facebook) di una persona, sebbene fosse un terrorista. Ebbene, nel giro di un paio di ore, prima il quotidiano "Il Giornale", informato da ignoti, iniziò la gogna mediatica.

Lo stesso leader e segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, interveniva sull'accaduto con un suo post critico scrivendo "Appunto cara grillina, vaffanculo! Ricoveratela", sapendo chiaramente di fomentare in tal modo i suoi followers che, in effetti, si sono scatenati in turpiloqui carichi di rabbia e miseria morale. Insomma, la macchina del fango era partita!!! Non semplici critiche ma pesantissime offese. E tutto ciò nonostante l'immediato chiarimento successivo che voleva evitare strumentalizzazioni ed interpretazioni inadeguate.

Incuranti del fatto che criticare è legittimo ma diffamare è reato, decine di persone si lanciavano in condotte pacificamente sussumibili alla fattispecie di reato di cui all'art 595 del c.p. (diffamazione aggravata). Le contumelie scritte sulla bacheca Facebook di Antonella Buscaglia, per il modo in cui sono state espresse e per la loro idoneità e potenzialità nel raggiungere una pluralità di persone potenzialmente indeterminata, hanno cagionato un maggiore e più diffuso danno alla persona offesa, configurando il reato di diffamazione aggravata, come se commesse a mezzo stampa. Ancora più gravi le posizioni dello stesso Matteo Salvini: il suo post offensivo e diffamante viene condiviso da circa 2800 persone e commentato da circa 3000! Un post di un possibile leader nazionale in cui tra gli aggettivi è stato possibile rinvenire 7 volte l'epiteto di zoccola, 46 cretina, 8 bastarda, 2 puttana, 46 scema, 96 demente, 3 cagna etc. Dello stesso tenore un altro gruppo al nome "AVANGUARDIA NERA", in cui gli utenti si sono prodotti in commenti irriferibili, di una volgarità mostruosa!

"Non ho avuto mai problemi ad accettare critiche – riferisce la stessa esponente del M5S – ma non è possibile accettare certe offese pubbliche a me e ai miei figli. Lo scontro politico è sempre legittimo ma nel rispetto delle regole e della legalità. Per questi motivi insieme all'avvocato Giovanni Rinaldi (collega consigliere comunale a Biella del M5S) ed al gruppo Movimento 5 Stelle di Biella si è deciso che non era possibile far finta di niente".

"Sono rimasto basito e amareggiato dagli effetti di questa piazza virtuale. - commenta Rinaldi - Persone insospettabili nella vita reale, che non troverebbero mai il coraggio di esprimersi come hanno poi fatto su Facebook, si trasformano dietro uno schermo in leoni, furie digitali, tutti paladini di un giustizialismo popolare di estrema volgarità, defenestratori della buona educazione e del buon senso. Riversano la loro rabbia e le loro frustrazioni personali digitalmente per poi tornare ad essere degli agnellini dopo essere stati querelati. Una maxi-querela per le centinaia di commenti. Questa è la conseguenza inevitabile per chi pensava di essere legittimato a dire qualsiasi cosa, anche molto violenta, nei confronti di Antonella Buscaglia e dei suoi più cari familiari. È da ingenui credere che il web sia una terra vergine, una zona franca in cui ci si possa esprimere come si desidera, nella quale l'individuo si sente deresponsabilizzato e privato dell'autocontrollo. Per fortuna, il diritto, il codice penale continuano ad esistere malgrado i social network, così come le sentenze della Corte di Cassazione. L'incoscienza informatica può essere deleteria. Su internet valgono le stesse norme della vita reale, anzi di più, perché come dicevano i nostri padri latini verba volant, scripta manent. È come guidare un'auto senza aver preso la patente, possiamo essere piloti formidabili, ma se non conosciamo il Codice della strada rischiamo di prendere multe, di fare male a noi stessi e agli altri".

Lunedi 27 febbraio è stata depositata in Procura della Repubblica una maxi querela che riguarda più di 700 persone per il reato di diffamazione aggravata. Antonella Buscaglia anticipa da subito che la sua volontà è quella di dare un segnale importante affinché non succeda più ad altri quello che è successo a Lei. Giovanni Rinaldi ha anticipato inoltre come Antonella Buscaglia intende andare avanti precisando che parte degli eventuali risarcimenti saranno devoluti in beneficenza alle Vittime del Dovere, un modo per rendere onore coi fatti alla memoria dei caduti in servizio di tutte le Forze dell'Ordine.

v.l.

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