Lepisosteus è il nome scientifico di quello che comunemente viene chiamato pesce alligatore. Ne esistono diverse varietà, simili tra loro nell'aspetto e nelle abitudini comportamentali. Il pesce alligatore è diffuso nei fiumi e nei laghi della metà orientale degli Stati Uniti, dal Quebec meridionale e dalle estreme propaggini meridionali dell'Ontario, nella regione dei Grandi Laghi, al Messico settentrionale. Le concentrazioni più elevate s'incontrano però nel Profondo Sud americano, in Texas, Alabama (bacino del Cahaba) e lungo tutto il corso del Mississippi. Predilige acque basse e calde con abbondante vegetazione.
L'aspetto esteriore è la caratteristica che rende così particolare questo pesce, Il muso è allungato in un becco sottile, munito di numerosi denti ben sviluppati. Il corpo, lungo e cilindrico, è ricoperto da scaglie ganoidi a forma di diamante. Le squame in particolare hanno una robustezza fuori dal comune. I nativi americani le utilizzavano come punte di freccia, mentre con la loro dura pelle gli antichi popoli caraibici costruivano corazze. Si tratta di un grande predatore e la sua strategia di caccia è molto simile a quella di un coccodrillo. Con i grandi occhi scruta attentamente intorno a sè e, non appena ha adocchiato una preda, comincia ad avvicinarsi con circospezione, agitando silenziosamente le pinne pettorali e l'estremità della coda fino a portarsi con il becco all'altezza della vittima. Allora, esattamente come un caimano o un coccodrillo, spalanca la bocca e con un rapido movimento laterale del capo afferra la preda con i denti aguzzi. Questa viene poi girata e ruotata fino a trovarsi in posizione parallela alle mascelle e quindi inghiottita in un solo boccone. Essendo il palato estremamente elastico, gli archi mascellari possono allargarsi ampiamente, il che permette al pesce dal becco di inghiottire anche prede di grandi dimensioni.
In acquario si tengono spesso gli esemplari giovani poiché gli adulti raggiungono dimensioni tali da renderli adatti solo agli acquari pubblici. Vanno tenuti da soli o con esemplari selezionati attentamente. L'alimentazione in cattività non presenta problemi. Se vengono allevati già da piccoli si abituano a mangiare piccoli pesci morti o gamberetti come il krill.
Tratto dal numero 37 di Zoomark News