Danza e seduzione…Tango Scene- Al Pacino- Scent of a Woman- Movie CLIP (1992)
Music : Leonard Cohen- Dance Me To The End Of Love .
La seduzione dello psicoanalista Carl Gustav Jung.
Jung, il giovane medico che si muove in un campo nuovo e inesplorato, nel quale può orientarsi ricorrendo ad alcune indicazioni ricavate dalle opere di Freud, conosce una donna che si chiama Sabina la quale, dopo essere stata un difficile "caso clinico", assume per lo psicologo un'importanza “particolare”, su un piano più strettamente personale. Jung riconosce in Sabina, una eccezionalità intellettiva ed emotiva risultando affascinato dalla donna e così, s’innesca inevitabilmente, un intenso coinvolgimento affettivo ed intellettuale in cui, inaspettatamente, lo psichiatra si trova con lei calato. Nei numerosi dialoghi ed incontri "amorosi" (di cui sappiamo grazie al diario e alle lettere da lei conservate, raccolte da Carotenuto in "Diario di una segreta simmetria"), essi amplificavano la loro affinità culturale e spirituale, nutrendosi di eventi sincronici e telepatici, lasciandosi andare a fantasie di tipo mitologico e cominciando a cogliere "il nesso che unisce tutti gli eventi". Questa realtà era quindi doppiamente clandestina, in quanto Jung perpetrava, accanto al tradimento della moglie Emma, un tradimento ancor più grave: egli approfondiva un filone di riflessioni che Freud gli aveva esplicitamente bocciato, chiedendogli invece un'esplicita "professione di fede", alla teoria sessuale quale motore di tutto. Sostenuta nella sua lotta con la malattia da una spiccata intelligenza, da una grande forza e dall'incontro con un medico di grande valore, dopo solo otto mesi di ricovero Sabina è già guarita.
Nel 1906, un anno dopo l'uscita dall'ospedale di Sabina, Jung confessa al maestro Freud, di trovarsi in una situazione complicata con una paziente alla quale si è dato con "estrema dedizione". E’ un rapporto della cui pericolosità si rendono conto entrambi. Sabina nel suo Diario scrive: "o spirito protettore fa che non perisca nella burrasca dei miei sentimenti! Voglio essere decisa e libera!" Stimolata da Jung, Sabina si iscrive alla facoltà di medicina, diviene sua allieva e sua musa. E’ lei l’ispiratrice dei concetti che Jung maturerà più tardi. L'eros c'è. Ci sono attrazione e passione, ma oggi come oggi è messa in discussione la teoria delle «vittime» (lei dell'«abuso» di lui, il potere terapeutico, lui della «seduzione» di lei, l'isterica) a favore, invece, di un complicato intreccio intellettuale e umano «alla pari» tra due spiriti liberi, assetati di vita, proiettati nell’avventura delle scoperte sorprendenti dell'inconscio. La loro intesa spirituale ed erotica è perfetta. Difficile stabilire chi sia il seduttore e chi il sedotto. Nel 1908 Sabina è ormai guarita e nel pieno delle energie psico-fisiche, una giovane studentessa che frequenta la facoltà di medicina, innamorata e riamata. E’ felice: Jung è il suo amico, il suo amante, il suo maestro... Jung ritrova vicino a Sabina un’armonia, un’affinità che alimentano il suo immaginario. Sabina diventa in breve tempo, la sua musa ispiratrice. I significati circolano in una tale vicinanza che Sabina e Jung si perdono l’un l’altro, l’uno nell’altro. In questa perdita d’identità non riescono più a distinguere tra ciò che appartiene all’uno e ciò che appartiene all’altra. Questo amore fra Jung e Sabina, nato dalla relazione analitica, produce un forte attaccamento della paziente.
Sabina: «Per molto tempo le nostre anime furono molto vicine; per esempio io e il Dottor Jung non avevamo mai parlato di Wagner; ma un giorno arrivo da lui e parlo di ciò che differenzia Wagner dagli altri musicisti, spiegando che la sua musica è profondamente psicologica. Il Dottor Jung aveva gli occhi umidi : « Le mostro, dice, che stavo scrivendo la stessa cosa ». In una lettera del 1908, Jung scrive a Sabina: “Lei riderà se Le dico che negli ultimi tempi riaffiorano in me ricordi della prima infanzia”. Queste poche parole sono molto significative: quello di Jung sembra non solo un messaggio implicito di attribuzione di causa, ma anche una richiesta di attenzione al proprio stato. Sabina ha scoperchiato il “rimosso” di Carl Gustav, e questi ammette la propria fragilità. Egli è precipitato in una contraddizione, perché, se come medico e studioso della psiche è in grado di sublimare l’attrazione per Sabina attraverso la ricerca di adeguate modalità di comprensione, come uomo deve accettare la propria dipendenza dalla donna, il bisogno di condividere con lei, e solo con lei, il proprio potenziale psichico. I due hanno spalancato le porte dell’anima al sondaggio reciproco, la contaminazione. Il dialogo si infittisce, comincia il gioco delle proiezioni in cui diviene difficile stabilire il confine tra due personalità. Essi scoprono di avere una profonda affinità culturale e spirituale. Alcuni eventi sincronici e telepatici rafforzano il legame e l’intesa. Si lasciano andare a fantasie. Sono ormai specchio l’uno per l’altra. Attraverso la sperimentazione delle associazioni, cercano il nesso degli eventi. Sentono di vivere una specie di destino superiore. Tutto sembra essere stato preordinato per favorire il loro incontro ed indurli all’amore. Sono fortemente attratti, perciò motivati alla conoscenza profonda, che è un modo per prendersi. La crescente intimità spirituale raggiungerà il culmine nel desiderio di fusione: Sabina e Carl Gustav giungono a desiderare un figlio. Ma lui è un uomo sposato, attento a non compromettere ulteriormente l’equilibrio familiare già scosso. Il figlio desiderato diverrà un mito, per Sabina la creazione di una “presenza” che l’accompagnerà per tutta la vita. L’idea del figlio, simbolo della loro unione spirituale, viene concepita quando scoprono la comune passione per l’opera di Wagner. La corrispondenza degli interessi assume per loro un significato particolare. L’intesa culturale e spirituale alimenta le loro fantasie e i desideri. Il figlio viene caricato di significati simbolici: lui è ariano, lei ebrea. Il figlio rappresenterebbe l’unione delle razze, il superamento della divisione storica e religiosa. Sabina vorrebbe un maschio, lo chiamerebbe Sigfrido. Sigfrido, nell’opera di Wagner è figlio di Sigmund. Sigfrido rappresenterà per Sabina anche il superamento del divario che da lì a qualche anno si profilerà tra Jung ed il padre fondatore della psicoanalisi, Sigmund Freud.
(...) è il fantasma che seduce ed è questo che si vuole sedurre, attirare a sé, spostare dal suo livello di fantasma per farne il desiderio stesso. La seduzione sa confondere il fantasma e il desiderio allora essa tende a creare un «feticcio»: la seduzione si basa su un'illusione, che però ha una sua realtà soggettiva, (...) così come un'operazione di magia riesce a sovvertire i termini della realtà e ci incanala in una situazione dove la realtà non esiste più, ma esiste una dimensione soggettiva che deve illudersi fino in fondo rispetto a qualcosa che non è una realtà esterna, di fronte a noi, ma il desiderio stesso che nell'altro prende la sua dimensione carnale e concreta (A.Carotenuto).
La seduzione in…fiaba!!!
Belle e la Bestia
Belle: Qualcosa in lui si trasformò: era sgarbato un po’ volgare ora no…è timido, piacevole, non mi ero accorta che ora è incantevole…
Bestia: Lo sguardo suo su me posò, sfiorò la zampa ma paura non provò…son certo che mi sono illuso…lei non mi aveva mai guardato con quel viso…
Belle: Ah, non sei l’ideale…non ti avrei sognato accanto a me, ma ora sei leale, hai qualcosa che non ho mai visto prima in te….
dal film "La bella e la bestia" di Bill Condonhttp://www.pensieriparole.it/frasi-film/regista/b/bill-condon/
Belle, pur scegliendo lei stessa il “maschio migliore”, proprio come una vecchia matriarca, per altri versi rappresenta un modello femminile del tutto opposto a quello matriarcale (imperniato sulla seduzione del figlio e sull’incesto, ed incarnato nella vecchia Mendicante). Un modello femminile che mira all’intesa con il maschio, dunque ad un ragionevole compromesso fra matriarcato e patriarcato. La curiosità con la quale Belle cerca, all’interno delle stanze proibite del Castello, il segreto della Bestia, rappresenta un particolare molto significativo. Belle scopre in un locale appartato dove si nasconde la stessa Bestia, la “Rosa Fatata" da cui dipende la sorte del mostro, provocando una sfuriata da parte della Bestia stessa, la quale dapprima nasconde, imbarazzata la Rosa con una zampa poi, con la sua arrabbiatura, fa momentaneamente fuggire Belle dal Castello. La “Rosa Fatata”, nel suo essere rifiutata, incarna e rappresenta il simbolo del superamento dell’incesto madre-figlio. La stessa Rosa misteriosa (il cui contenuto è l’incesto) era stata offerta dalla Bellissima Fata (nel modello di madre incestuosa), nascosta sotto le sembianze di una vecchia Mendicante, la quale “tentava” di corrompere il Principe, offrendogliela.
La seduzione non ha fretta. La seduzione è lenta, penetrante, silenziosa fino ad assordare. Te ne accorgi solo, quando sei già “caduto"...
(Anonimo)
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