Sono passati quasi cinquant'anni, 48 per la precisione, da quel 21 dicembre 1968, quando Vittorio Pozzo, ex commissario tecnico della nazionale, ex calciatore ed ex giornalista, "è andato avanti". Questa è l'espressione che usano gli alpini quando si riferiscono alla morte di un loro commilitone. Vittorio Pozzo, tra le altre cose, è stato anche un alpino. E proprio nelle sede del gruppo alpini di Ponderano, ieri pomeriggio, 28 aprile, in una sala molto gremita, è stato presentato il museo a lui dedicato.
La struttura sorge in un locale adiacente alla sede delle penne nere e contiene alcuni cimeli appartenuti al grande CT della nazionale azzurra. L'unico al quale sia finora riuscita l'impresa di vincere due campionati del mondo di seguito: nel 1934, in Italia, e nel '38, in Francia. Anche se allora si chiamava Coppa Rimet.
"Non sono tanti gli oggetti collezionati nel museo – ha puntualizzato il curatore dell'allestimento, Danilo Craveia – ma hanno una densità storica incredibile: ci restituiscono un calcio e un mondo che non c'è più".
"Tra cinque anni – ha affermato Pier Vittorio Pozzo – contiamo di portare qui altri cimeli appartenuti a mio nonno, oggi conservati all'interno di un allestimento museale a Torino". Si è tolto anche un piccolo sassolino dalle scarpe, il nipote di Pozzo, quando ha affermato che "Biella non è stata in grado di realizzare quello che un piccolo paese come Ponderano ha invece fatto".
Il sindaco di Ponderano, Elena Chiorino, ha ricordato la figura di un uomo molto legato al paese: "E' stato tra i fondatori del nostro gruppo alpini e ha donato il primo gagliardetto ufficiale. Questo museo non è dedicato solo agli appassionati di sport ma a chiunque, perché ricorda un uomo che è stato anche alpino, appunto, e apprezzatissimo giornalista". E proprio un giornalista, Gianpaolo Ormezzano, anch'egli di origini biellesi, la famiglia era di Crocemosso, è stato l'ospite d'onore. "Vittorio Pozzo era immanente nella mia famiglia per evidenti ragioni di comuni origini biellesi. Ho una devozione per lui. Lo porto con me fin da quando, il 17 settembre di tanti anni fa, giorno del mio compleanno, eravamo a Tokio, salì in camera a prendere una bottiglia di Chianti che gli avevano regalato i suoi amici alpini. La portò a tavola e la offrì a me e al collega Paolo Monelli".
Al termine della presentazione, il sindaco Chiorino e Gianpaolo Ormezzano hanno inaugurato il locale in cui è situato il museo. La sala aprirà ufficialmente al pubblico il primo maggio alle 14.45 nell'ambito del torneo di calcio dedicato proprio a Vittorio Pozzo, arrivato quest'anno alla 19a edizione.