Accusata di aver stracciato la corrispondenza degli utenti, una postina di Biella ha ottenuto il non doversi procedere per incapacità di intendere e di volere al momento del fatto. I fatti risalgono al 2013, quando la donna, V.P., 51 anni, residente in città, venne accusata di violazione e distruzione di corrispondenza. Il difensore, l’avvocato Francesco Alosi, sin dalle prime battute, fece emergere il sospetto che la sua cliente avesse dei problemi psichici, tanto da richiedere una perizia psichiatrica. Infatti l’imputata era stata scoperta dal responsabile degli uffici di via Campagné per il comportamento, sopra alle righe, che teneva da qualche tempo. Tenuta sotto controllo, l’uomo aveva rinvenuto una borsa piena di plichi postali, mai consegnati anche sull’auto della dipendente di Poste Italiane. Secondo lo psichiatra, la 51enne in quel periodo aveva agito in una sorta di trance, dovuto a un momentaneo disturbo bipolare di tipo Uno, a causa del forte stress che stava vivendo per gravi vicende familiari. Pertanto il giudice Iolanda Villano ha accolto la tesi della difesa, sostenuta dall’avvocato Francesco Alosi, e assolto la postina che, in questi anni, ha portato avanti un percorso terapeutico di recupero conclusosi positivamente.
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