Nelle settimane scorse è stata eseguita all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino una trombolisi intrarteriosa della carotide, riuscita grazie al lavoro di gruppo tra neurologi biellesi e torinesi. L’intervento è stato effettuato su una quarantenne giunta al Pronto soccorso dell’ospedale degli Infermi; la donna presentava sintomi di difficile interpretazione, è stata decisiva l’intuizione dei medici di Biella di sottoporre la donna a questo tipo di operazione.
Questa occlusione infatti deve essere trattata entro 6-7 ore dall’esordio dei primi sintomi, oltre ad avere un tasso di mortalità e di invalidità elevato.
La paziente è stata visitata da Emanuela Schintone, dirigente medico della Neurologia biellese, che si è coordinata con il primario Graziano Gusmaroli. “La sintomatologia era decisamente complessa e di difficile interpretazione, ma era evidente la gravità della situazione e la necessità di individuare una diagnosi il prima possibile agendo, di conseguenza, in tempi brevissimi. Abbiamo capito che era necessario sottoporla ad una trombolisi intrarteriosa della carotide, intervento complesso e non così frequente, che deve essere eseguito da un neuroradiologo. Così, la decisione di trasferire la donna in tempi più che rapidi all’ospedale “San Giovanni Bosco” di Torino per l’intervento di neuroradiologia endovascolare. Per il nostro ospedale si è trattato della prima volta in cui abbiamo contribuito concretamente alla riuscita di questo tipo di operazione”, spiega il direttore di neurologia.
L’intera macchina organizzativa si è subito messa in moto, con il personale di Pronto soccorso di Biella e di altri servizi ospedalieri, quali la Radiologia, e i volontari dei mezzi di emergenza; dal momento dell’ingresso al Pronto soccorso di Biella fino alla fine dell’intervento sono passate poco meno di sei ore. “E’ doveroso un ringraziamento per l’eccezionale professionalità ai colleghi di Torino, sempre disponibili a collaborare con noi al di là degli obblighi istituzionali”, conclude Gusmaroli.