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ATTUALITÀ | 11 settembre 2014, 11:30

Villa Caracciolo ospiterà un centro per i rifugiati

Il Comune di Biella ha concesso l'uso dell'ex asilo nido da tempo inutilizzato a Caritas e Filo da Tessere. Alla ristrutturazione hanno lavorato anche volontari e gli stessi migranti

Villa Caracciolo ospiterà un centro per i rifugiati

Sarà villa Caracciolo, da tempo inutilizzata, a ospitare la quindicina di rifugiati destinati a Biella. Sono già infatti in corso i lavori per trasformare l’ex villa Trossi in un centro di prima accoglienza, che la prefettura potrà destinare, appena sarà pronto, ad alloggio provvisorio degli stranieri richiedenti asilo. Il progetto è reso possibile dall'intesa tra il Comune di Biella, proprietario dell'immobile, la Caritas diocesana e il consorzio Il Filo da Tessere, che si occuperanno della manutenzione e gestione della struttura. E lo faranno, nelle intenzioni delle parti, anche in seguito quando, cessata l'emergenza rifugiati, gli spazi della villa potrebbero essere dedicati stabilmente ad attività di accoglienza e solidarietà ad esempio supportando l'attività dell'attuale dormitorio pubblico, spesso sovraffollato.

Villa Caraccio è abbandonata da molti anni, da quando cioè ha smesso di essere la sede di uno degli asili nido della città. È stata anche inserita tra i patrimoni immobiliari comunali in lista per essere messi in vendita, ma a palazzo Oropa non sono mai giunte manifestazioni di interesse per l'acquisto quando sono stati aperti i termini per l'asta. Oggi la sua destinazione cambia. Nell'edificio saranno ricavate tre unità abitative: una più grande, al piano terra, sarà nei locali che erano dell'asilo e potrà ospitare 27 persone. Nei due appartamenti al piano superiore potranno essere accolte rispettivamente sei e sette persone.

Dopo la richiesta della prefettura di trovare nuovi spazi per l'accoglienza dei rifugiati, il Comune ha concesso in comodato gratuito Villa Caraccio, consegnando le chiavi a Caritas e consorzio Filo da Tessere, che hanno pensato al resto, chiedendo aiuto non solo agli operatori specializzati ma anche ai volontari: tra chi si è messo all'opera intorno alla struttura ci sono stati anche un gruppo di ragazzi della parrocchia di San Paolo e alcuni rifugiati ospitati dalle altre strutture in provincia. Al loro lavoro si aggiunge quello della Protezione Civile che, come è prassi nei casi dei centri di accoglienza per i profughi, fornisce letti e arredi e, in questo caso, anche due bagni da campo che saranno collocati nel cortile della villa.

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