Dovrà comparire il 10 dicembre, davanti al gup Silvia Carosio, il biellese di 28 anni accusato dall’ex compagna di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, lesioni e ingiurie. L’uomo, attualmente si trova agli arresti domiciliari, con tanto di braccialetto elettronico, e recentemente gli è stata negata una misura cautelare meno restrittiva.
La vicenda, che approderà in tribunale, adesso che il pm Mariaserena Iozzo ha chiuso le indagini, condotte dai carabinieri Tindaro Gullo e Carlo Pavesi della Procura, e chiesto il rinvio a giudizio, si è svolta a cavallo tra il 2012 e il 2014. E’ appena due anni dopo la nascita della loro bambina, che l’indagato, secondo quanto stabilito dagli inquirenti, inizia a minacciare la vittima, a picchiarla tanto da farla finire in ospedale, a coprirla d’insulti. Ma a lui non basta, vuole sottometterla anche nel modo più odioso: abusando sessualmente di lei e incutendole, se non si sottomette, il terrore di essere percossa. In una occasione, arriva al punto di farle assumere, senza che lei se ne accorga, dei tranquillanti, pur di farla cedere alle sue voglie. E poi, l’episodio peggiore. Alla presenza della bimba, dice alla donna che con la piccola condivide un segreto: andranno insieme in paradiso.
E’ allora che la vittima capisce la gravità della situazione e decide di rivolgersi alla Procura, assistita dall’avvocato Francesco Alosi. Il suo persecutore finisce prima in carcere e poi agli arresti domiciliari, dove si trova tuttora.