CRONACA - 02 giugno 2014, 10:09

Antonio Cangialosi: domani a Vercelli si decide sul rinvio a giudizio

Dopo l'assoluzione di Elena Romani, è lui il principale indiziato per la morte della piccola Matilda

Soltanto domani si saprà se Antonio Cangialosi, sospettato, dopo l'assoluzione in tre gradi di giudizio di Elena Romani, della morte della piccola Matilda, verrà rinviato a giudizio oppure la sua posizione verrà archiviata. A deciderlo sarà il gup di Vercelli, Paolo Bargero, dopo la richiesta presentata dai sostituti Ezio Domenico Basso e Serafina Aceto.

Il procedimento va avanti ormai da oltre un anno, nel corso del quale tre periti genovesi hanno nuovamente effettuato un'autopsia, questa volta solo documentale, sulle lesioni mortali riportate dalla bimba di appena 22 mesi. La vicenda risale al luglio del 2005, quando Matilda e la mamma, Elena Romani, ex hostess, vanno a casa del fidanzato di quest'ultima, Antonio Cangialosi, un autotrasportatore, a Carisio. La piccola si sente male, vomita su un cuscino e la madre la lascia alle cure del compagno, per uscire a stendere una federa in cortile. Quando rientra, Matilda non respira più. Quando i medici del 118 arriveranno alla villetta, non potranno che constatarne il decesso, che appare naturale. Sarà Cangialosi a chiedere che venga effettuata l'autopsia che svelerà la tragica verità: Matilda è morta per le gravi lesioni interne causate da un calcio o dallo schiacciamento di un piede adulto. La mamma, Elena Romani, verrà accusata di omicidio e assolta, mentre il suo compagno, ora diventato ex, sembra uscire di scena. Dopo l'ultimo pronunciamento, in Cassazione, la Procura di Verelli rivede la sua posizione, mandandolo davanti al gup con la richiesta di rinvio a giudizio.

Elena Giacchero