Accusato di lesioni aggravate ai danni della sua fidanzata, Ion Nicolin, impresario edile di origini rumene, di 39 anni, residente a Cavaglià, comparirà davanti al giudice Silvia Carosio. I fatti risalgono allo scorso 6 novembre quando, in un albergo di Carisio, una donna chiama al telefono la reception chiedendo aiuto. Quando il personale arriva, la trova sfigurata dalle percosse. Portata in ospedale, resterà ricoverata per un mese, per i gravi danni cerebrali.
Le indagini della Squadra Mobile di Vercelli, scoprono quasi subito la verità: a picchiarla a sangue è stato Ion Nicolin, al culmine di un litigio causato dalla sua immotivata gelosia. Secondo il capo di imputazione, l'uomo si sarebbe incontrato con la fidanzata, di cinque anni più giovane, e l'avrebbe portata in una zona tra i boschi, a Sandigliano. Qui avrebbe iniziato a colpirla con calci e pugni alla testa, e poi in tutto il corpo. Poi, con lei si sarebbe diretto nell'albergo di Carisio, dove erano soliti, spesso, trascorrere qualche giorno insieme. Adesso, la vittima, assistita dall'avvocato Francesco Alosi, è tornata a casa dai suoi genitori, mentre lui, dopo l'arresto, aveva ottenuto gli arresti domiciliari in Lombardia.