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CULTURA E SPETTACOLI | 03 aprile 2020, 15:22

Da Biella all’Argentina videopoesia tra Piemonte, Sardegna e Patagonia

Da Biella all’Argentina videopoesia tra Piemonte, Sardegna e Patagonia

Martedì 31 marzo, il Circolo Sardo di La Plata “Antonio Segni e il Circolo Culturale Sardo di Biella “Su Nuraghe” hanno organizzato un laboratorio Linguistico in videochiamata. Un incontro a distanza con lettura di poesie, storie e racconti di migrazioni sarde e italiane che, attraverso mari e oceano, mette in contatto lingue e culture sarde e piemontesi, fino alla parlata spagnola in uso in America Latina.

Incontro a distanza tra Europa e Nuovo Continente, che ha visto la partecipazione di Marianela Fava Signorini, del Circolo Sardo di Neuquèn (Patagonia), dal Sud dell'Argentina, che ha letto strofe e paragrafo della presentazione della poesia “Corona di spine”, di Tore Spanu, in sardo, italiano e castigliano. Con lei, in un grande abbraccio virtuale, si sono collegati dalle rispettive case argentine Niccolo e Anna Paula Niccolo, la presidente del Circolo della città argentina di La Plata, Maria Victoria Llantada Signorini e Giovanna Signorini, dando la loro voce alle poesie appositamente scritte da Tore Spanu di Pozzomaggiore.

Dall’Italia, sono risuonate le voci di Matteo Rebuffa, da Ronco Biellese, di Giovanni Carta, da Biella, di Sergio Maria Gilardino, da Caraglio (Cuneo) e quella del poeta Tore Spanu, in collegamento streaming dalla Sardegna, coordinate da Battista Saiu, presidente del Circolo sardo di Biella.Tra le opere scelte per l'incontro virtuale - pubblicate in precedenza sul sito di Su Nuraghe - le poesie di Tore Spanu di Pozzomaggiore (Sassari): Beni Materiali; Down: Sindrome de amore; Coronavirus; In corsia e Sa cinesa (Setzidebos su culu in domo), “La cinese (state a casa)”, tre ottave di Luciano Sechi, di Magomadas (Oristano), scritte appositamente per “Su Nuraghe”.

Per esercitazione della lingua italiana, si è anche utilizzato il testo di Simmaco Cabiddu, con il quale l’autore ha presentato la poesia di Luciano Sechi, rigorosamente composta in endecasillabi, inserita quale sussidio didattico del laboratorio linguistico “Eya, emmo, sì: là dove il sì suona, s’emmo e s’eya cantant”, proposto dal Circolo Culturale Sardo di Biella in tempo di Coronavirus. A fine serata, inframmezzata da momenti di familiarità, è stata fissata la data del prossimo appuntamento: martedì, 28 aprile, alle ore 21 italiane, ore 16 dall’altra parte dell’oceano.

Marianela Fava Signorini - Su Nuraghe

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