Un vero bollettino di guerra per il commercio biellese del centro città. Sono almeno una decina i negozi che hanno o si apprestano ad abbassare per sempre la saracinesca. E tutti nel giro di pochi isolati l'uno dall'altro. E tutti chiaramente a gennaio dopo aver cercato di vendere il più possibile nelle festività. E come dargli torto? La desertificazione sta invadendo Biella, un problema che da anni si sta sempre più ramificando e al quale non si è ancora trovata la chimica giusta per tamponarlo. Tailoring è uno di questo con alle spalle 10 anni di attività. Da oggi Newsbiella si occuperà di tutte queste realtà, a volte storiche, iniziando una serie di articoli per capire le motivazioni reali delle chiusure e della situazione ad oggi del commercio cittadino. Sempre più in crisi.
E per iniziare, il 31 dicembre scorso è stato l'ultimo giorno di Tailoring – L'arte del taglio e del cucito, la vera sartoria artigianale italiana situata in piazza Duomo, a pochi passi da Palazzo Oropa e dalla centralissima via Italia. Una delle sartorie locali più rinomate e conosciute sul territorio, con importanti clienti anche fuori provincia. A gestirlo dal 10 marzo 2010 Carlo Prelli Bozzo, artigiano di 44 anni, con precedenti esperienze nel settore tessile prima con la Filatura Bocchietto (gestita dal padre) di Cerreto Castello poi con la Filatura Miranda di Lessona.
“A malincuore ho scelto di chiudere per via di alcune problematiche economiche personali – confida Prelli Bozzo – ma ci sono altri motivi. Tra questi, ci sono anche i recenti lavori di viabilità eseguiti nella zona che hanno penalizzato non solo me ma anche le altre attività presenti nella via, con un calo della clientela non indifferente. Senza far polemiche, ho chiesto anche aiuto al Comune ma purtroppo non ho mai ricevuto risposta”. E quale futuro lo attende? “Con una laurea in economia e commercio e una specializzazione in finanza e controllo, mi rimbocco le maniche e vado alla ricerca di un nuovo lavoro”.