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Biellese Magico e Misterioso | 22 dicembre 2019, 08:00

Il Biellese magico e misterioso: Il ‘cerchio delle streghe’ e la danza delle fate di Camburzano

A cura di Roberto Gremmo

Il Biellese magico e misterioso: Il ‘cerchio delle streghe’ e la danza delle fate di Camburzano

In un prezioso studio etnografico pubblicato nel 1953 a Bologna dall’editore Cappelli col titolo “L’insidia nel meriggio”, la celebre studiosa Virginia Majoli-Faccio ricorda fra le più affascinanti tradizioni popolari biellesi quella di Camburzano dove si fantasticava su una musica suadente ed affascinante al pian dl’Asnera, prodotta da una congrega di diaboliche ‘masche’ riunite in un ‘sabba’ scatenato. Il suono accattivante avrebbe attirato un giovane ed ingenuo tamburino convinto di potersi unire col suo strumento a quella singolare compagnia ma i musici diabolici lo avrebbero fatto allontanare, respingendolo perché sul suo strumento portava il disegno dello scudo sabaudo simile alla croce cristiana, un simbolo che viene sdegnosamente respinto dai figli del diavolo.

    Ricordo ancora un pomeriggio quando Virginia Maolo Faccoio ormai anziana ed aiutata da un’amica s’era ancora una volta arrampicata sulla collina della nostra isolata cascina sopra Camburzano, sempre alla ricerca spasmodica di quei brandelli di cultura popolare che aveva raccolto e valorizzato per tutta la vita ed ho davanti agli occhi come se fose oggi la figura della nostra vicina, un’anziana che ricordava tutte le vecchie storie di campagna. Forse anche questa tradizione sulle streghe del paese l’aveva raccontata proprio lei.

   Ma tacendo che una parte della storia, forse per soggezone di fronte ad una signora per bene, istruita e di città.

   Perché a noi bambini si raccontava che il soldatino curioso e coraggioso, il giorno dopo avrebbe lasciato in casa il tamburo crociato, sarebbe tornato nel prato del misterioso convegno e si sarebbe unito alle danze, abbandonandosi felice ad eccessi di gioia e di piacere con le giovani sconosciute.

   Scoprendo che non erano streghe, ma fate.

   La storia ha una doppia lettura, perché le stesse donne che nella versione ammonitrice venivano descritte come figlie del demonio, apparivano come creature gioiose ed allegre, figlie della natura.  

    Agli occhi dei perbenisti, le donne libere e senza regole dovevano per forza diventare nemiche della morale dominante, e dunque diaboliche. Ma, alla prova dei fatti, la realtà rivelava che non erano affatto tali.  

   Nella boscaglia accanto ai  prati dove si racconta si riunisse la gaia compagnia danzante si trova frequentemente un “cerchio delle streghe”, il curioso fenomeno naturale caratterizzato dalla disposizione circolare di alcuni funghi.

  Si crede sia stato formato dalle danze notturne di streghe, elfi e folletti nel pianoro erboso dove crescono molti alberi di susine.

  Proprio a Camburzano, si é celebrata per anni la “Festa dla brëgna” col pretesto di salutare la maturazione dei tanti alberi di prugne ma che contiene un’esplicita allusione all’organo genitale femminile, detto gergalmente “la brëgna”.

   Nel Biellese, per indicare un uomo molto sensibile alle grazie femminili s’usa dire che “a-i pias la brëgna”. E danzar nell’erba.

   Saremo grati a chi vorrà segnalarci realtà analoghe a quelle esaminate in questo articolo scrivendo a storiaribelle@gmail.

 Dal 14 febbraio 2017 nella rubrica “Biellese magico e misterioso” sono stati pubblicati più di 150 articoli che si possono ancora leggere nella sezione “Archivio” di Biella News.

   Per approfondire questi argomenti segnaliamo un libro pubblicato da Storia Ribelle casella postale 292 - 13900 Biella.

Roberto Gremmo

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