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ATTUALITÀ | 18 novembre 2019, 15:37

Energia e black out, 10 proposte da parte di Uncem Piemonte

Nevicate, maltempo e distacchi dell'energia: decalogo di proposte a Enel, Terna, Arera e alle istituzioni

Energia e black out, 10 proposte da parte di Uncem Piemonte

Le nevicate degli ultimi giorni sull'arco alpino e altre situazioni climatiche anomale hanno evidenziato una forte criticità delle reti in particolare elettriche - di bassa, media e alta tensione - non opportunamente manutenute, in molte zone non sostituite dagli anni Sessanta a oggi, con fasce di protezione non adeguatamente pulite.

Non è la montagna a riscoprirsi fragile, bensì le reti che la attraversano a essere poco adeguate ai tempi e al futuro. Mentre Uncem evidenzia l'importante lavoro dei tecnici del Concessionario (insieme ai Sindaci, sempre in prima linea, e al Sistema di Protezione Civile) per ripristinare l'erogazione di energia elettrica nelle aree dove vi sono stati i black out, l'Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani porta all'attenzione delle imprese, di Arera e delle Istituzioni statali, regionali, locali dieci proposte e richieste. A partire dalla nascita e dalla piena efficacia delle comunità energetiche, oltre che la cancellazione degli "oneri di sistema" per sei mesi per gli utenti colpiti dai disservizi.

1. Le fasce di protezione e rispetto lungo le linee di bassa, media, alta tensione dell'energia elettrica devono essere continuamente pulite e i Concessionari della rete devono investire di più, in accordo con privati ed Enti locali. Il monitoraggio delle linee deve essere fatto dai Concessionari e poi condiviso con i Comuni.

2. Gli investimenti dei concessionari delle reti, la loro pianificazione, devono essere concertati con gli Enti locali, in particolare Comuni e Unioni montane di Comuni.

3. Di concerto con il Ministero dello Sviluppo economico è necessario per E-Distribuzione Terna avviare un massiccio piano di interramento delle attuali linee aeree al fine di evitare nuovi incidenti e gravi danni per la popolazione in caso di interruzioni più o meno prolungate.

4. Per gli utenti oggetto di interruzioni prolungate (oltre le 48 ore), agli indennizi già previsti da Arera, devono essere individuati sgravi sugli "oneri di sistema" almeno per sei mesi a partire dalle interruzioni.

5. Per tutti gli utenti residenti nei Comuni totalmente montani (classificazione Istat-Uncem) devono essere totalmente e sempre eliminate le "sperse per il trasporto e la gestione del contatore", essendo le aree montane i bacini storici dell'energia. Nelle valli alpine e appenniniche vi sono grandi invasi che rappresentano le "batterie" dell'Italia: il pompaggio in particolare è l'eccellenza del sistema. Eppure anche chi risiede a 500 metri dalla diga, dal nostro pozzo di petrolio, paga come chi abita a 50 o 500 chilometri. Non è rispettoso e questo sistema non riduce le disuguaglianze. Le aumenta.

6. Occorre individuare, all'interno della nuova programmazione 2021-2027, nei Por-Fesr delle Regioni, risorse per l'attuazione delle smart grid, reti intelligenti di energia da portare in particolare nelle aree montane. La Strategia macroregionale alpina Eusalp è il luogo opportuno nel quale definire politiche su smart grid e gestione delle reti di energia, nel quadro alpino con tutti i sette Stati al tavolo.

7. Stato e Regioni devono dare piena attuazione e opportunità di realizzazione alle "Comunità energetiche", fondamentali per la riduzione degli effetti delle interruzioni di energia elettrica lungo le linee di trasporto. Già previste nella legge nazionale 221-2015 sulla green economy (articolo 71, come parte delle "Oil free zone") e in altre leggi regionali, le "Comunità energetiche" non hanno visto adeguati impegni politico-istituzionali per la loro realizzazione e in particolare per la gestione di reti di borghi e frazioni, nelle aree montane, rendendole autonome con produzione di energia da fonti "locali" (acqua, legno, aria, terra) e autoconsumo nella comunità stessa che produce.

8. Occorre individuare l'obbligo normativo di dotare tutti i nuovi immobili e quelli ristrutturati di "batterie" per l'accumulo di energia da utilizzare in caso di blocchi della rete, incentivandone l'acquisto attraverso sgravi fiscali da inserire già nella legge di bilancio 2020.

9. È urgente definire in sede di Ministero dello Sviluppo economico, nel quadro del Programma per la banda ultralarga, in che modo vengono utilizzate le linee aree esistenti dell'energia elettrica per il "fascettamento" dei cavi di fibra ottica finalizzati al trasporto di dati. Perché se l'uso sarà importante, è evidente che anche le reti dati potranno subire maggiori danni in caso di gravi situazioni ambientali come quelle degli ultimi giorni. Va rilevato che nelle Alpi, in occasione di queste nevicate, sono andate in blocco non solo le linee elettriche, ma anche molti ripetitori di telefonia mobile (dove questi esistono).

10. Terna e in particolare Enel, E-Distribuzione, devono definire con i territori un nuovo rapporto di fiducia, come fatto ad esempio da Poste Italiane negli ultimi diciotto mesi, portando nuovi servizi e opportunità alle comunità dei piccoli Comuni e dei territori alpini e appenninici. Uncem ha proposto il patto fatto da Poste con gli Enti anche alle imprese dell'energia e delle telecomunicazioni. Patto che si concretizza in primo luogo rafforzando i presidi territoriali che erano stati chiusi negli ultimi anni per esigenze di bilancio. Legame che si sancisce condividendo strategie, investimenti, opportunità, proponendo insieme ad Arera e Mise riduzioni giuste sulle bollete energetiche per chi vive nelle aree montane dove si produce energia, favorendo insieme l'accesso al credito per storage, impianti, efficientamento energetico.

Dal nostro corrispondente di Torino - a.z.

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