/ CRONACA

CRONACA | 23 agosto 2019, 12:06

Aggiornamento - Anche il secondo gattino non ce l'ha fatta

Anche nel Biellese “proprietari-boia” sono dietro l’angolo. Nel 2019 aumentano i casi di abbandono in Italia

Aggiornamento - Anche il secondo gattino non ce l'ha fatta

 

Aggiornamento ore 12
Non ce l'ha fatta. Purtroppo era troppo debole il gattino sopravvissuto dopo essere stato gettato l'altro giorno (leggi qui) in un cassonetto a Trivero e recuperato dai Vigili del Fuoco di Ponzone, è stato adottato da una mamma gatta che aveva partorito da pochi giorni. Purtroppo per alcuni si tratta “solo” di un gattino ma per noi, gli animali rappresentano appieno la natura e l'ambiente e anche una vita animale merita il rispetto. 

Ore 7
Recuperati da un cassonetto, a Trivero, due gattini. Ieri sera intorno a mezzanotte, i vigili del fuoco di Ponzone hanno trovato nel contenitore, due micini, uno dei quali purtroppo già morto. Li avevano semplicemente buttati via. Non è il primo e purtroppo non sarà neanche l’ultimo caso di crudeltà assurda nei confronti degli animali.

Ma l’analisi su questo fenomeno va ben oltre. 

L’Atto
“Giudici e Boia” insieme, questa è la definizione di chi abbandona un animale. I 130 mila possessori di animali domestici che ogni anno condannano il proprio amico a 4 zampe a morire di stenti o investiti nelle strade di tutta Italia non possono che definirsi tali. “Giudici” di una sentenza che non dà vie di scampo e senza attenuanti, “boia” dal momento in cui non rispettano come sacra la vita di un animale, che oramai fa parte della famiglia, quanto la propria. Si basti pensare che nel corso degli ultimi 3 anni sono aumentati del 50% le colonie nei Gattili, un dato che li porta ad un triste vantaggio rispetto ai cani.

I dati
In Italia nei periodi di vacanza, cioè da luglio a settembre e da novembre a febbraio, vengono abbandonati 600 cani e gatti ogni giorno, neanche la paura del reato penale ferma questa vera e propria “carneficina”. Se colti ad abbandonare un animale domestico infatti si può incorrere a multa che va dai 1.000 ai 10 mila euro e, essendo un reato penale, all’arresto fino a 1 anno di reclusione. Cosi recita l’articolo 727 del codice penale: “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze".

Il legame con il padrone-boia
Ma l’aspetto morale? Gli animali passano la loro esistenza a legarsi emotivamente e consapevolmente al proprio proprietario con una fiducia incondizionata che non viene meno neanche al momento dell’abbandono.

In molti casi i cani e gatti lasciati in strada non si allontanano di molto, in attesa del ritorno del proprio padrone. Né la fame né la sete è abbastanza per rischiare di perdersi il passaggio dell’auto che li riporterà a casa. Quando poi vengono legati, la scelta di pensare a sé stessi e provare ad allontanarsi dalle strade roventi, non possono neanche essere prese. La morte sopraggiunge lenta oppure fin troppo cruenta e veloce quando, confondendo per famigliare un veicolo che si sta avvicinando, cani e gatti si piazzano di colpo in mezzo la strada, per farsi vedere, per ricevere un premio come a dire: “Hai visto? Non mi sono mosso da qui come volevi tu. Non importa se avevo fame, sete o stavo morendo di caldo. Ti ho aspettato”.

Moda agghiacciante
L’abbandono continua ad andare di moda. Nonostante sia diventato un argomento ripetitivo del periodo estivo e nonostante nascano sempre più strutture adeguate, la lotta contro l’abbandono non sembra sortire alcun effetto sui “proprietari” dei nostri amici a 4 zampe. Qualcosa deve cambiare alla base, il rispetto per una vita che si regala a te incondizionatamente dovrebbe essere legante del rapporto tra uomo e animale. Non basta dirsi consapevoli che un cane e un gatto hanno bisogno di impegno e di attenzioni, come un piccolo umano alle volte, se poi il risultato visibile è quello di non trattarli meglio di un giocattolo vecchio, quando ci si stanca. Ma un animale non è un giocattolo. L’affetto che ogni proprietario riceve dal proprio peloso è talmente disarmante e incondizionato che ripaga da qualsiasi fatica, Chi non lo riconosce non lo merita.

a.z. / f.f.

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore