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ECONOMIA | 11 luglio 2019, 16:37

FCA alza il sipario: ecco la linea dove nascerà la 500 elettrica, l'auto che porterà Torino nel futuro

Gorlier: "Ci proiettiamo nel futuro, con una serie di modelli innovativi che potrà dare nuovo lustro a uno stabilimento come Mirafiori di cui celebriamo gli 80 anni".

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Dai vertici istituzionali ai rappresentanti delle sigle datoriali, ma anche i sindacati. E ovviamente i padroni di casa di FCA. Il centro di gravità dell'automotive, oggi, pulsa con forza all'interno dello storico stabilimento di Mirafiori. Si alza infatti il sipario sulla nuova linea di produzione che darà vita alla 500 elettrica (Bev), fulcro del nuovo piano di investimenti del Lingotto e ponte che collega il passato (e il presente) con il futuro dell'auto.

Si entra dalla storica porta Due per arrivare alle Carrozzerie. E se da un lato si celebrano gli 80 anni di Mirafiori, allo stesso tempo si compie un passo avanti verso la mobilità di domani. Qui sono nate 28,7 milioni di vetture, ben 35 modelli. "C'è tanta commozione in una giornata così - dicePietro Gorlier, responsabile Emea per FCA -. È un ponte tra passato, presente e futuro e un riconoscimento per chi lavora qui e nelle altre aree della fabbrica, un luogo da cui sono usciti auto e intuizioni geniali, alcune hanno fatto la storia della nostra azienda, se non di un intero settore e che ora si prepara a proiettarsi nel futuro, con una serie di modelli innovativi".

"Ognuno di noi ha ricordi legati a una qualche vettura di Fiat. La mia è la 850 - prosegue Gorlier - e ricordo ancora il momento dell'attesa e del ritiro della nuova auto. Questa è la fabbrica dove nascevano le auto dei nostri nonni e genitori e dove, in futuro, produrremo le auto dei nostri figli. Mirafiori, come Torino, ha conosciuto alti e bassi, difficoltà e successi. Oggi in FCA lavorano circa 20mila persone in tutto, nel polo torinese e di Grugliasco e resta il complesso più importante nel mondo. Se si considera il Piemonte, si aggiungono 4000 addetti e altre 40mila persone con tutto l'indotto. Non esiste una fabbrica senza la filiera di fornitori e venditori".

"Oggi - conclude Gorlier - poseremo il nostro primo robot. Anche se quelli installati sono già più di uno. Ma siamo gente concreta e siamo andati avanti: nei prossimi mesi andremo avanti per essere in grado di produrre le pre-serie entro la fine dell'anno. Si produrranno 80mila auto all'anno, con la possibilità di incrementare. Un investimento di circa 700 milioni di euro. Nella seconda metà del 2020 partirà la produzione vera e propria. Dalla progettazione alla costruzione, tutto è nato qui: un'eccellenza della nostra azienda e del made in Torino".

"Poi proseguiremo con il rinnovamento dei modelli Maserati, la Levante e anche quelli di Grugliasco, che è una vera estensione di Mirafiori. Nonostante il contesto economico difficile, come conferma il mercato, andiamo avanti con i nostri progetti e investimenti e la 500 si unirà ad altre novità elettriche per quanto riguarda i modelli di Jeep e il Ducato. L'ex stabilimento di Rivalta si va trasformando in un centro di riferimento Mopar per l'area Emea, ma anche a Verrone aumenteranno la produzione dei componenti per il Ducato, modello che sarà interessato anche da una nuova motorizzazione".

"È un momento importante, per tutta la città, per una comunità nel suo insieme - commenta Chiara Appendino, sindaco di Torino -. Ci sono stati momenti difficili e altri più facili, alcuni di sconforto e altri, come quello di oggi, di grande orgoglio. Questa città è fortemente legata a FCA e non può farne a meno, ma vale anche il contrario. Va bene la vocazione turistica, ma senza dimenticare automotive e le sue filiere. Siamo fiduciosi soprattutto che, come ci è stato detto con la presentazione del Piano di investimento da parte dell'azienda, che questo porti alla piena occupazione. Ed è bello che l'azienda abbia voluto partire di qua con la 500 elettrica. Fino a oggi è stata mantenuta la parola e in un futuro in cui il concetto di mobilità cambierà pelle, tra infrastrutture e condivisione, si deve lavorare ancora insieme per affrontare le sfide del domani, sia dal punto dell'ambiente che da quello dell'occupazione".

"Mio papà lavorava qui e per me è un'emozione entrare qui, dove non ero mai stato. Mi sento un presidente fortunato. FCA ha mantenuto i propri impegni e si guarda avanti. La nuova linea è fondamentale, perché vuol dire nuova produzione e dunque nuova occupazione - commenta il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, accompagnato dagli assessori Elena Chiorino e Andrea Tronzano -. Noi di questo abbiamo ancora bisogno, non dobbiamo dimenticare che in Piemonte il 30% dei salari lo paga ancora l'industria. Come istituzioni dobbiamo essere all'altezza, creando le condizioni perché continuino a rimanere qui e a investire. Dobbiamo essere noi della politica a mantenere gli impegni, ora: chiediamo garanzie, ma molte volte non siamo noi i primi a mantenere ciò che si promette".

"Ci hanno detto che con il Piano di investimenti si attiverà alla piena occupazione e come Regione - prosegue Cirio - saremo particolarmente attenti, soprattutto sull'elettrico, anche puntando sui fondi che l'Europa mette a disposizione dell'innovazione in questa direzione". "Serve un cambio culturale - prosegue - anche se graduale, sia tra i consumatori che presso gli enti pubblici, che spesso sono tra i maggiori responsabili dell'inquinamento"."Quello di oggi è un momento importante, epocale, che manda un messaggio al territorio e alla città sul nuovo modo di costruire le auto - dice Claudio Chiarle, segretario generale di Fim CISL -. Ma sulla ricaduta occupazionale è inutile dare numeri, tutto dipenderà dalla risposta del mercato. Piuttosto bisognerà pensare a infrastrutture adeguate, come le colonnine di ricarica".

Un aspetto su cui, lo stesso Gorlier, ha garantito investimenti importanti per 33 milioni di euro, tra punti ricarica presso gli stabilimenti produttivi, i concessionari e altro ancora."L'elettrico il futuro? Direi di sì - aggiunge Dario Basso, segretario generale Uilm - ma non escluderei a priori il diesel e le altre motorizzazioni tradizionali". E insieme a Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm e responsabile del settore auto, ribadisce: "Per saturare i quasi 5000 lavoratori del polo produttivo torinese del lusso, tra Carrozzerie Mirafiori e Agap Grugliasco, occorreranno anche altri lanci e iniziative come le versioni Hybrid di Maserati. Comunque l'avvio della produzione della 500 elettrica rappresenta un momento importante non solo per Torino ma per tutta l'industria dell'auto italiana perché dimostra che FCA prosegue sulla via dell'elettrificazione. E nostra i muscoli, facendo capire che l'interruzione delle trattative con Renault non hanno intaccato la sua strategia".

"Finalmente qualcosa inizia a muoversi - commenta Edi Lazzi, segretario generale di Fiom-Cgil -. Quella di oggi è una buona notizia che però deve essere inserita nel contesto generale. Innanzi tutto si è inaugurato solamente il primo robot, ma la linea intera deve ancora essere implementata. Inoltre non è ancora certa la data di quando l’autovettura inizierà a essere prodotta a pieno regime e la sola 500 elettrica, anche nella più rosea previsione di 80.000 vetture, non garantirà il rientro di tutti i lavoratori dalla cassa integrazione e la conseguente piena occupazione. Servono più modelli con una strategia di lungo periodo per gli stabilimenti italiani e soprattutto serve chiarezza da parte della famiglia Agnelli Elkann sul futuro dell’azienda". 

Dal nostro corrispondente di Torino

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