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ECONOMIA | 28 giugno 2019, 07:20

Cooperative di comunità, nuove prospettive di sviluppo locale con Uncem e Confcooperative

Cooperative di comunità, nuove prospettive di sviluppo locale con Uncem e Confcooperative

Le cooperative di comunità: quali i modelli di sviluppo e le opportunità per le aree interne e montane? Questo il tema al centro del doppio seminario tenutosi ieri a Torino e Cuneo, nato dalla regia di Confcooperative Piemonte e Uncem, che ha visto un confronto e un incontro tra le diverse esperienze e sensibilità su di un tema oggi quantomai importante e condiviso. Il fenomeno della cooperazione di comunità è infatti in crescita e diffuso sul territorio nazionale, spesso come risposta a sfide e difficoltà nei territori interni e montani. Possedendo una grande eterogeneità di esperienze, le cooperative di comunità nascono per valorizzare aree impoverite o vulnerabili, per ripristinare e salvaguardare beni comuni o funzioni pubbliche, per cogliere opportunità economiche nascoste o programmare processi di innovazione in senso comunitario. Sono così protagoniste della rinascita di servizi negli ambiti più disparati, dal turismo, al welfare, alla cultura o alla produzione agricola, tra i tanti. 

 

"Abbiamo un bisogno profondo e presente di ribadire di comunità la cooperazione - spiega Giovanni Teneggi, Referente per Confcooperative sulle Cooperative di Comunità - Le cooperative di comunità non fanno in realtà nulla di inedito se non riprendere percorsi di economia sociale e civile in determinate porzioni di territorio. Nascendo in luoghi spesso a forte scarsità di risorse, non fanno che operare una connessione, tra il patrimonio materiale e immateriale, tra cultura, persone, tecnologia e innovazione. Le cooperative che hanno avuto successo negli ultimi anni racchiudono infatti nella loro natura quattro asset fondamentali per il territorio: la storia, la relazione e la comunità, l'ambiente e il territorio, la tecnologia e l'innovazione. Sono dei piccoli laboratori di ricerca sui territori, nascono tutte da esperienze diverse e vivono su esperienze diverse tra loro". 

 

"Ritengo fondamentale approfondire il tema della cooperazione di comunità, due parole che in realtà vanno a pari passo da tempo - commenta Gianni Gallo, Presidente di Confcooperative Piemonte Nord - È necessario, oggi, ripensarle in modo nuovo in alcune aree del paese: il mio invito è affrontare questo binomio studiando, pensando e sperimentando, con un vero percorso di riflessione e costruzione di nuove esperienze sui territori". "Sono soddisfatto per l'ottimo riscontro ottenuto durante il seminario di Cuneo, molto partecipato sia dagli Amministratori locali che dai cooperatori - spiega Alessandro Durando, Presidente di Confcooperative Cuneo - Un'occasione, inoltre per fare il punto della situazione sul progetto promosso dall'Unione Territoriale di Cuneo con la Fondazione CRC per lo sviluppo di cooperative di comunità, per fare una prima verifica degli esiti ottenuti e rilanciare futuri sviluppi. Il progetto ha al momento permesso di attivare due cooperative, La Volpe e il Mirtillo in Val Tanaro e Le Valli in Valle Stura, numero che siamo fiduciosi potrà continuare a crescere anche in altri territori".

 

"Occorre lavorare per mettere in funzione filiere economiche rilevanti anche sui territori montani- riflette Lido Riba, Presidente di Uncem Piemonte - servono strade per slegare dalla tradizionalità il modello che stiamo utilizzando, e sicuramente la cooperazione di comunità è una di queste. Fondamentale inserire strategia e cultura nei territori: una delle chiavi per lo sviluppo dei territori interni e montani sarà trovare la forma imprenditoriale corretta attraverso cui riorganizzare il sistema produttivo". Tra gli interventi, a Cuneo e a Torino, nel confermare l'importanza di una nuova "scuola di sviluppo locale", grazie anche alle cooperative di comunità, i Sindaci di Val di Chy, Remo Minellono, di Sauze di Cesana, Maurizio Beria, di Moiola, Loris Emanuel, di Ormea, Giorgio Ferraris, oltre che Gianni Tarello, alla guida della Cooperativa e della Segheria Valle Sacra. "Torniamo al lavoro dopo questo seminario con nuovi spunti e stimoli e tanto da fare - commenta Marco Bussone, Presidente Nazionale di Uncem - sia per noi che per gli amministratori dei territori, le cooperative e le aspiranti tali. Occorre sempre più interrogarsi su qual è il ruolo che vogliamo per l'economia locale, l'economia dei territori, che può divenire un fondamentale volano di sviluppo se spinta nella giusta direzione".

Comunicato Stampa Uncem Piemonte - bb

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