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EVENTI | 23 maggio 2019, 19:43

Cittadellarte, verrà presentato domani il film sperimentale "The Human Tools"

Appuntamento alle 18 a Cittadellarte per l'anteprima del film scritto e diretto da Nico Angiuli e completamente girato negli spazi di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto

Cittadellarte, verrà presentato domani il film sperimentale "The Human Tools"

Verrà presentato domani, venerdì 24 maggio, The Human Tools, un film sperimentale dell'artista Nico Angiuli curato e promosso da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto e uno dei sei vincitori della 3° edizione del bando Italian Council (2018) del MiBAC. L’appuntamento è per le 18 a Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, si assisterà all'anteprima del film con seguente aperitivo per i presenti.

Innestare una riflessione sul tema dell’umanizzazione delle macchine ‘umanoidi’ analizzando la de-umanizzazione dell’essere umano: questa è una delle intenzioni chiave del film di Nico Angiuli, un film sperimentale girato interamente a Cittadellarte, sviluppato attraverso periodi di residenza e workshop e che ha visto coinvolti attori professionisti e non, stagisti, lavoratori migranti e anche robot. Negli spazi della Fondazione si sono tenuti laboratori e workshop che hanno visto la partecipazione di ospiti internazionali di ambiti quali il mondo della robotica e dell’intelligenza artificiale, della sociologia del lavoro e del giornalismo d’inchiesta. Nello specifico, i relatori degli incontri sono stati Rosario Sorbello (co-direttore di Roboticslab – dipartimento di innovazione industriale e digitale dell’Università degli Studi di Palermo), Albert Nikolla (Direttore Esecutivo presso il Coherent Development Albania, Tirana) e Jean-René Bilongo (Responsabile Nazionale Migrazioni della Flai- Cgil).

Il regista, Nico Angiuli, ha messo in luce i contenuti emersi dai laboratori: “Abbiamo avuto la possibilità di invitare e ospitare tre figure di rilievo per la nostra ricerca. il primo workshop con l’ingegnere informatico Rosario Sorbello, ci ha presentato il Telonoid. Si tratta di una macchina evoluta che può comunicare con l’essere umano attraverso un sistema di riconoscimento facciale ed è in grado di rispondere fisicamente alle emozioni di chi lo circonda. Può addirittura sostituire temporaneamente la presenza fisica di lavoratori o anche dei genitori, sotto certi aspetti. È una sorta di Skype 3D”. I partecipanti all’incontro, Angiuli, lo staff di Cittadellarte e alcuni degli attori del film,sono stati colpiti da come il Telenoid potesse replicare l’essere umano con una presenza macchinica. Ed è proprio su questo che verte parte della ricerca dell’artista, ovvero lo studio di come si stanno sviluppando queste forme parallele di vita. “Sono copie dell’uomo – continua Angiuli – che ambiscono a un ruolo e uno spazio sociale. L’essere umano sta ricamando loro una sistemazione nella vita quotidiana, anche perché queste forme para-umane di vita arriveranno presto a relazionarsi con l’uomo”.

Il terzo ospite intervenuto ai workshop a Cittadellarte è stato Jean-René Bilongo, che ha accompagnato i partecipanti in una riflessione sulla condizione del lavoro oggi in Italia ragionando sul corpo come elemento di lotta e di contesa. “Jean-René Bilongo – afferma Angiuli – ha fatto una disamina sul corpo, su cui, soprattutto nel caso dei lavoratori braccianti, si scaricano tutte le complessità di un modello lavorativo ed economico in crisi: un corpo sottopagato, sfruttato, spesso violentato e annientato. Jean-René Bilongo ha spiegato come questo modello di violenze e abuso del corpo sia espressione di un sistema strutturale in Italia, quasi come se il ‘made in Italy’ fosse basato su queste prerogative”.

Nico Angiuli e lo staff di Cittadellarte per la scelta del casting non si sono basati esclusivamente sulle competenze curricolari, ma hanno cercato aderenze tra gli attori e i personaggi che avrebbero interpretato. Un riflesso e un link tra vita quotidiana e quella di scena, per porre sotto i riflettori un’interpretazione che non si discostasse dalla realtà quotidiana. In quest’ottica, anche il giovane attore che recita la parte dello schiavo romano ha origini che ricalcano quelle del suo personaggio, la sua interpretazione si lega alla sua professione, ovvero quella di assistente-cuoco domestico in una casa di Biella.

Comunicato a.z.

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