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Cronaca dal Nord Ovest | 06 febbraio 2019, 09:00

Minacciato con un coltello a Borgosesia il sindaco e deputato leghista Tiramani

tiramani borgosesia

E' tornato alla carica e, questa volta, ha rivolto le sue minacce direttamente al parlamentare Paolo Tiramani che, nelle sue funzioni di sindaco di Borgosesia, aveva chiesto nei suoi confronti un decreto di espulsione. E' nuovamente finito in manette l'uomo - un marocchino - che più volte aveva fatto parlare di sé a Borgosesia: al suo attivo aveva infatti minacce con coltello alle assistenti sociali, abuso di alcolici, ubriacatura molesta con incendio della casa popolare in cui era ospitato.

Da sindaco, Tiramani ne aveva chiesto e ottenuto l'espulsione, poi revocata per motivi religiosi. A racconta l'accaduto è lo stesso parlamentare: "Lunedì a Borgosesia sono stato aggredito e minacciato da un marocchino con una lunga serie di precedenti. Espulso lo scorso anno, ha avuto un permesso di soggiorno per motivi religiosi. Dinanzi a testimoni mi ha mostrato una lima, urlando che me l'avrebbe infilata nella pancia perché con l'espulsione gli avevo rovinato la vita. Ringrazio vigili e carabinieri, prontamente intervenuti, che lo hanno arrestato. Ma non è possibile continuare così".  

L'uomo è finito nuovamente in manette, ma Tiramani chiede ora che vengano prese misure drastiche. "Dopo sei mesi al Centro di identificazione e esplulsione, costui ha ricevuto un permesso per motivi religiosi. Ossia si è dichiarato ateo, e in quanto tale non rimpatriabile in Marocco. E' tornato qui a Borgosesia, dove prima di aggredire ieri il sottoscritto ha continuato nei mesi scorsi a compiere reati di micro-criminalità: girava nudo per strada, ubriaco, e ha pure aggredito un vigile urbano. E' questa l'Italia che vogliamo per noi e i nostri figli? Poi ci si stupisce se gli italiani sono in larghissima parte al fianco del Ministro dell'Interno Matteo Salvini, nella vicenda legata alla nave Diciotti. E' veramente assurdo continuare così: la Lega farà di tutto perchè il nostro paese torni ad essere civile, vivibile, aperto alle persone perbene e in regola, inserite nel nostro tessuto sociale e lavorativo. Ma senza sconti,deroghe ed escamotages truffaldini per tutti gli altri. I delinquenti, in particolare, tornino tutti a casa loro, senza se, senza ma, senza eccezioni e senza trucchetti".

Dal nostro corrispondente di Vercelli

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