/ ATTUALITÀ

ATTUALITÀ | 10 aprile 2018, 07:10

Portula: Colori e odori anomali, rio Scoldo fa paura. Arpa: "Subisce forte pressione ambientale"

Portula: Colori e odori anomali, rio Scoldo fa paura. Arpa: "Subisce forte pressione ambientale"

"Il rio Scoldo è certamente sottoposto a pressioni ambientali ma non esistono pericoli per la salute pubblica". A sostenerlo è l'Arpa, interpellata da Newsbiella dopo l'ennesimo video pubblicato in rete in cui vengono mostrate le acque del corso d'acqua visibilmente colorate e piene di schiuma. Del rio Scoldo se ne parla ormai da diversi anni: già nel 2011 con l'amministrazione di Portula a guida Vanni Schirato, era stato chiesto all'Agenzia regionale per la protezione ambientale di effettuare controlli. I solleciti sono poi arrivati da Legambiente Biella che chiese di chiarire la fonte dell'inquinamento e di adottare eventuali provvedimenti sanzionatori a carico delle aziende che sversano scarichi industriali. 

Nel 2013 la Provincia di Biella aveva istituito un tavolo tecnico con i comuni di Trivero e Portula, il Cordar Valsesia, gestore della rete fognaria, ed Arpa da cui erano stati individuati una serie di interventi di progressivo allaccio degli scarichi civili. A fine 2015 l'Unione Industriale Biellese, in un comunicato, confermò che i controlli sugli scarichi industriali nel 2011, nel 2012, nel 2013 e nel 2015 "con modalità tutt'altro che concordate con le aziende e spesso non condivisibili", avevano dato esito negativo.

Per il sindaco di Portula, Fabrizio Calcia Ros, "Arpa ha fatto sopralluoghi e verifiche sottolineando che la schiuma non è inquinante. Ma che non faccia bene è sicuro". 

I residenti sono preoccupati: "Non tanto dalla schiuma - spiega uno di loro a Newsbiella - quanto dall'odore di sostanze chimiche che persiste nella zona. Temiamo per la nostra salute ma al momento ci dicono che gli accertamenti fatti da Arpa hanno dato esito negativo". Newsbiella ha parlato con il dirigente Arpa Paolo Sartirana, il quale conferma la difficile situazione del ruscello che nasce dalle pendici sud-orientali del Monte Rubello e scende fino a confluire nel Ponzone: "All'interno del rio, che è scarso d'acqua per buona parte dell’anno, ci sono gli scarichi di alcune aziende tra cui Zegna, Barberis Canonico e Finissaggio di Trivero oltre a scarichi civili che ad oggi non sono mai stati collettati in fognatura. Ci sono anche una serie di irrigatori di piena presenti prima dello scarico del collettore Cordar. Come Arpa siamo intervenuti ad ogni segnalazione con campionamenti e verifiche che, tranne in una sola eccezione nel 2012, rispettavano i limiti autorizzati. Ora una delle aziende coinvolte rimodulerà i suoi scarichi per fare in modo che la situazione migliori ma una risoluzione effettiva ci potrebbe essere solo se tutte le utenze fossero allacciate".

Infine Arpa Piemonte, nel 2015, sottolineava sul proprio sito che "il quadro emerso dalle indagini evidenziava una situazione del reticolo idrografico compromessa dal punto di vista qualitativo ed inoltre i sopralluoghi mostravano la presenza di un residuo che determinava una colorazione scura del fondo, ma non dell’acqua". 

l.l.

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore