ECONOMIA - 09 aprile 2018, 07:30

Coldiretti Vercelli-Biella:” Con l’obbligo di indicare lo stabilimento di produzione in etichetta trionfa la rintracciabilità”

Prosegue nelle due province la raccolta di firme #stopcibofalso

Coldiretti Vercelli-Biella:” Con l’obbligo di indicare lo stabilimento di produzione in etichetta trionfa la rintracciabilità”

Sede e indirizzo dello stabilimento di produzione o di confezionamento non saranno più tabù nell’etichetta degli alimenti. Scatta, infatti, l’obbligo di indicare tali informazioni con l’entrata in vigore il 5 aprile del Decreto Legislativo 15 settembre 2017 n. 145, dopo 180 giorni dalla pubblicazione sulla G.U. n. 235 del 7 ottobre 2017.

Si tratta di un norma, come precisa il presidente della Coldiretti interprovinciale Paolo Dellarole, “per consentire di verificare se un alimento è stato prodotto o confezionato in Italia sostenuta dai consumatori che per l’84% ritengono fondamentale conoscere, oltre all’origine degli ingredienti, anche il luogo in cui è avvenuto il processo di trasformazione, secondo la consultazione on line del Ministero delle Politiche Agricole”.

Con l’obbligo arrivano anche sanzioni, in caso di inadempimento, che vanno da 2.000 euro a 15.000 euro, per la mancata indicazione della sede dello stabilimento o se non è stato evidenziato quello effettivo nel caso l'impresa disponga di più stabilimenti. Se l'operatore del settore alimentare disponga di più stabilimenti, è consentito indicare tutti gli stabilimenti purché quello effettivo sia evidenziato mediante punzonatura o altro segno identificativo, mentre nel caso di prodotti non destinati al consumatore finale ma alla ristorazione collettiva (es. ristoranti, mense) o all’azienda che effettua un’altra fase di lavorazione, ci si può limitare a indicare la sede dello stabilimento solo sui documenti commerciali di accompagnamento.

“Dopo l’abrogazione, l’Italia ha stabilito la reintroduzione di questa norma nello scorso ottobre al fine di garantire, oltre che una corretta e completa informazione al consumatore, una migliore e immediata rintracciabilità degli alimenti da parte degli organi di controllo. Un importante risultato sulla strada della trasparenza che la nostra Organizzazione percorre da sempre a favore dei consumatori e a garanzia della salute dei cittadini. Ora, insieme allo stabilimento di lavorazione è necessario prevedere l’indicazione obbligatoria d’origine degli ingredienti poiché ancora oltre 1/4 della spesa degli italiani è ancora anonima. Per questo continuiamo la battaglia verso la tracciabilità”.

Coldiretti insieme alla Fondazione Campagna Amica ha avviato la raccolta firme sulla petizione #stopcibofalso per chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiamo la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola. E’ possibile firmare la petizione sul sito: www.vercelli-biella.coldiretti.it oltre che presso i Punti e gli Agrimercati di Campagna Amica diffusi su tutto il territorio e, in particolare: a Vercelli (ogni secondo e quarto sabato del mese, piazza Cavour); a Borgo d’Ale (ogni terza domenica del mese, c/o mercato dell’antiquariato) a Biella (ogni seconda domenica del mese, Giardini Zumaglini). E’ inoltre possibile recarsi a firmare presso tutte le sedi della Coldiretti sul territorio (a Vercelli in piazza Zumaglini 14, a Biella in via Maestri del Commercio 4, a Borgosesia in viale Varallo – palazzo Lingottino, a Cigliano in piazza don Ferraris 1 e a Santhià in corso Matteotti 58).  

Coldiretti Vercelli-Biella g. c.

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