ATTUALITÀ - 17 novembre 2017, 07:10

Gioco d'azzardo, in Piemonte misure più restrittive dal 20 novembre. "Ma c'è rischio di danno erariale"

Gioco d'azzardo, in Piemonte misure più restrittive dal 20 novembre. "Ma c'è rischio di danno erariale"

Da lunedì 20 novembre entrerà in vigore la legge contro la ludopatia in Piemonte e non ci sarà alcun allentamento alle nuove normative nonostante le parole del sottosegretario Pier Paolo Baretta secondo cui sarebbe possibile un danno erariale a carico della Regione per i mancati incassi dei gestori di slot machine. Il governo chiede, dunque, che ci si adegui alla normativa nazionale sulle slot in via di approvazione.

Ieri, 16 novembre, la conferenza dei capigruppo di Palazzo Lascaris ha respinto le sollecitazioni del presidente Sergio Chiamparino: "Ho ritenuto di inviare una lettera al presidente Laus perchè è un mio preciso dovere istituzionale, su un tema così delicato e importante come la ludopatia, mettere a parte il Consiglio regionale, attraverso la presidenza del Consiglio stesso, delle sollecitazioni che mi sono pervenute a più riprese sia dai rappresentanti delle categorie interessate, sia dal Governo, come si può dedurre dalla norma contenuta nella Legge di Stabilità, art.90 comma3. Se la volontà del Consiglio – aggiunge – è che la legge regionale sulla prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico, che regolamenta l’attività delle slot machines e delle altre macchine da gioco, entri in vigore nei termini previsti, ne prendo personalmente atto più che volentieri, avendo io sostenuto e votato come, se ben ricordo, l’unanimità dei presenti in Consiglio al momento del voto”.

COSA PREVEDE LA LEGGE - Il 98% delle slot e videolottery piemontesi dovranno essere spente perché la loro collocazione viola le nuove disposizioni di legge: mai a meno di 500 metri da luoghi cosiddetti sensibili come scuole e ospedali. Prevista l'estensione dei numeri verdi già attivi, materiali informativi sui rischi nei locali in cui si gioca, divieto di pubblicizzare l'apertura o l'esercizio di sale gioco o scommesse.

CONFESERCENTI LANCIA L'ALLARME - "Secondo i nostri calcoli, la mannaia della regione potrebbe abbattersi su circa 15.000 ‘macchinette’ (a esclusione di quelle che si trovano nei locali specializzati, alle quali è stato dato più tempo per mettersi in regola). Ovviamente - spiegano da Confesercenti Torino - quello delle slot non è l’unico introito per i circa 5.500 tabaccherie, bar e altri esercizi commerciali che vi dovrebbero rinunciare, ma certo per una parte di essi rappresenterebbe una diminuzione degli affari di non poco conto".

LE REAZIONI POLITICHE - "Chiamparino che vuole smantellare la legge regionale sulle sale da gioco per evitare che abbia “un impatto fortemente negativo sul gettito erariale”, è un’immagine davvero patetica. Altro che autonomia del Piemonte, altro che lotta alla ludopatia e attenzione alla fasce deboli della popolazione…". A dichiararlo la presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio regionale del Piemonte, Gianna Gancia. "Sono contraria alla proroga dei termini dell’entrata in vigore della legge: vorrebbe dire perdere credibilità. Questa legge è stata frutto del lavoro di tutte le forze politiche, se vogliamo combattere il fenomeno del gioco d'azzardo patologico dobbiamo essere rigorosi": così invece si è espressa Stefania Batzella del Movimento Libero Indipendente.

Questo, invece, il commento di Marco Grimaldi di SEL: "In una lettera al Ministero dell’Economia, l’associazione di gestori Astro ha chiesto di sospendere l’applicazione del Preu (il Prelievo erariale unico, ndr) forfettario su circa 20mila slot in Piemonte, per le quali la nuova legge regionale per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico impone la rimozione entro il 20 novembre.  La l.r. 9/2016 prescrive la distanza minima, di 300 metri nei Comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti e di 500 metri in quelli più popolosi, da alcuni luoghi sensibili (scuole, centri di aggregazione giovanile, ospedali, bancomat, compro oro) e limiti temporali di almeno tre ore all’accensione delle slot durante l’orario di apertura degli esercizi provvisti di macchinette. Tutte le macchine che non rispondono a questi requisiti fra quattro giorni dovranno essere spente e rimosse".

Questo, invece, il commento da parte del gruppo regionale del M5S: "Figuraccia colossale di Chiamparino. Fallito il suo blitz per modificare, in peggio, la legge sull'azzardo 9/2016 approvata all'unanimità dal Consiglio regionale. La proposta è stata bocciata addirittura dagli stessi rappresentanti del PD in sede di conferenza dei Capigruppo. L'obiettivo di Chiamparino era quello di posticipare l'entrata in vigore delle norme riguardanti le distanze degli apparecchi di gioco dai luoghi sensibili prevista per il 20 novembre 2017, modificando la legge. Il tutto su pressione del vice Ministro Baretta in virtù di un articolo della legge di stabilità ancora nemmeno approvato dal Parlamento".

l.l.

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