ECONOMIA - 20 ottobre 2017, 07:10

Export, su meccanotessile (+16,4%) e tessile (+4,9%) made in Biella

Export, su meccanotessile (+16,4%) e tessile (+4,9%) made in Biella

Nel secondo trimestre del 2017 i distretti piemontesi hanno messo a segno un risultato eccellente, realizzando un incremento delle esportazioni del 15,3% (pari a 295 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2016. Si tratta del dato migliore, sia in valore assoluto che in termini di variazione percentuale tendenziale, tra le regioni ad alta intensità distrettuale italiane, che nel complesso hanno visto aumentare le esportazioni del 4,3%.

I distretti piemontesi hanno fatto molto bene sui mercati esteri anche se confrontati al manifatturiero della regione, che nel secondo trimestre 2017 ha segnato un progresso in termini di export pari al 9% tendenziale, 996 milioni di euro in più rispetto al secondo trimestre del 2016. È questo il bilancio della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che ha diffuso oggi i dati sugli 11 distretti del Piemonte. Il monitor indica esportazioni in crescita sia verso i mercati maturi (+18,3% tendenziale) che verso i nuovi mercati (+7,3% tendenziale) e stima uno sviluppo a tassi sostenuti anche nella seconda metà dell’anno, in presenza di condizioni di domanda che resteranno favorevoli in gran parte dei principali mercati di sbocco.

“I distretti piemontesi continuano a registrare performance più che brillanti - sottolinea Cristina Balbo, Direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo – Spicca il contributo determinante dell’Oreficeria di Valenza, ma si distinguono anche alcuni distretti della meccanica e dell’agroalimentare, fondamentali per l’economia della nostra regione. Anche il mercato interno è ripartito. Entro la fine dell’anno ci attendiamo un ulteriore recupero degli investimenti da parte delle imprese, in particolare nei settori agro-alimentare, turistico, ad alta tecnologia, metalmeccanica e automotive. Questo trend positivo trova conferma negli impieghi a medio-lungo termine erogati da Intesa Sanpaolo nel nord ovest, in crescita del 10% nei primi 8 mesi del 2017 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Un traino importante è rappresentato dalle agevolazioni introdotte dal Piano Industria 4.0, un ambito in cui la nostra banca si distingue anche nell’offerta non tradizionale, come consulenza e matching. È interessante sottolineare come oggi il 67% delle imprese piemontesi della meccanica produca già macchinari 4.0, con un ottimo posizionamento, quindi, anche dal punto di vista dell’offerta”.    

Inizio d’anno brillante per i distretti piemontesi, le cui esportazioni nel secondo trimestre 2017 sono aumentate del 15,3%, realizzando un incremento di 295 milioni di euro rispetto al secondo trimestre del 2016. Si tratta del dato migliore sia in valore assoluto che in termini di variazione percentuale tendenziale tra le regioni ad alta intensità distrettuale italiane, che nel complesso hanno visto aumentare le esportazioni del 4,3%. I distretti piemontesi hanno fatto molto bene sui mercati esteri anche se confrontati al manifatturiero della regione, che ha segnato un progresso in termini di export pari al 9% tendenziale nel secondo trimestre 2017, 996 milioni di euro in più rispetto al secondo trimestre del 2016. Assolutamente trainante il distretto Orafo di Valenza, di gran lunga il migliore distretto italiano nel secondo trimestre del 2017: le sue esportazioni sono salite a 660 milioni di euro, 220 milioni in più rispetto al secondo trimestre del 2016, grazie soprattutto al balzo dei flussi verso la Francia (+176 milioni) che può essere ricondotto all’avvio della produzione nello stabilimento di Bulgari, parte del gruppo francese LVMH. I dati dei distretti piemontesi rimangono buoni anche se depurati delle performance straordinarie dell’oreficeria, segnando un aumento delle esportazioni del 5,1%, leggermente superiore alla media italiana.

Segnali di forte accelerazione anche per le Macchine tessili di Biella, le cui esportazioni sono aumentate del 16,4% tendenziale. Esportazioni in crescita anche per il Tessile di Biella (+4,9% tendenziale), principalmente grazie a Cina, Turchia e Regno Unito. L’abbigliamento traina il distretto, sostenuto da un aumento delle esportazioni nel secondo trimestre 2017 del 29,4%. Positivo l’export anche per i tessuti di lana (+4,6%). In leggero arretramento le esportazioni di filati di lana (-1,7%) e altre industrie tessili (-2,3%). Negli Stati Uniti, oltre all’Oreficeria (+4,7 milioni di euro) in termini assoluti sono cresciute molto le export dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+3,5 milioni di euro), del Tessile di Biella (+3,1 milioni di euro) e della Rubinetteria di Cusio-Valsesia (+2,6 milioni di euro). L’interazione con uno dei principali partner commerciali dei distretti piemontesi, la Germania, nel 2° trimestre 2017 è risultata in lieve aumento (+1%, pari a 2,3 milioni di euro). In accelerazione le esportazioni di Caffè, confetterie e cioccolato torinesi, Rubinetteria e valvolame di Cusio Valsesia  e Macchine tessili di Biella (triplicate rispetto al secondo trimestre 2016), che sono state in parte controbilanciate dall’importante diminuzione dell’export di Nocciola e frutta piemontese (-10 milioni di euro). In aumento anche le esportazioni verso i nuovi mercati (+7,3% tendenziale). Tra i nuovi mercati in cui le export dei distretti piemontesi sono aumentate di più in valori assoluti segnaliamo la Cina (+15 milioni di euro) e Taiwan (+ 8 milioni di euro). In Cina sono aumentate notevolmente le esportazioni del Tessile di Biella (+4,5 milioni di euro rispetto al secondo trimestre 2016), di Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (+4,5 milioni di euro) e di Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (+1,9 milioni di euro). Nessun distretto piemontese ha visto le proprie export in diminuzione tendenziale verso la Cina nel secondo trimestre 2017.

“È un aumento che si riscontra da alcuni anni – spiega Stefania Ploner di Tecnomeccanica Biellese - Ci sono molti paesi esteri in forte sviluppo che hanno aumentato le proprie richieste e che iniziano ad avere la necessità di intensificare il reparto tecnologico. Nello specifico, nella realizzazione di macchinari tessile il Biellese è all’avanguardia; inoltre, sono presenti sul nostro territorio diverse realtà che vanno in quella direzione”.

Nel secondo trimestre del 2017 performance buona per l’export dei poli tecnologici piemontesi che hanno visto le esportazioni aumentare del 4,1% come risultato complessivo. Il Polo ICT ha raggiunto risultati fortemente positivi (+14,9%) e leggermente superiori alla media italiana (+13,9%), riuscendo ad invertire la tendenza negativa che aveva caratterizzato il 2016 (chiuso a -9,7%). Germania, Stati Uniti e Francia da soli assorbono il 30% delle esportazioni del polo ICT di Torino. Nel secondo trimestre 2017 il contributo maggiore all’aumento dell’export è giunto dal riavvio dei traffici verso Spagna, Stati Uniti, Messico, Turchia e Brasile. Il sostegno più efficace alla ripartenza è giunto dall’elettronica (+22,2% tendenziale nel secondo trimestre 2017), il comparto con il peso specifico maggiore sul polo. Risultati positivi anche per le apparecchiature per le telecomunicazioni (+3%). Esportazioni ancora in calo per i computer (-15,8%). Prosegue la fase negativa del Polo aeronautico che, dopo un primo trimestre fortemente negativo (-19,9%), vede ancora diminuire le proprie esportazioni del 5,3%. 

Redazione

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