CRONACA - 14 ottobre 2017, 18:49

"Arrivederci Gabriele, ci riabbracceremo"

Foto Daniela Fresc

Foto Daniela Fresc

A salutare Gabriele Demaria questa mattina, 14 ottobre, c'erano davvero tutti: i genitori e famigliari, i compagni di scuola e quelli di calcio, gli amici e i conoscenti.
La chiesa di San Giuseppe a Vigliano, il paese in cui Gabriele viveva con il papà Fabrizio, la mamma Monica e la sorella Chiara, non è riuscita a contenere le persone presenti alla cerimonia. Genitori, bimbi e un'intera comunità in lacrime anche all'esterno della parrocchia. Presente anche il sindaco Cristina Vazzoler, che già nei giorni scorsi aveva espresso il suo sostegno alla famiglia del piccolo 12enne.

"Grazie" e "arrivederci" sono state le parole sulle quali don Gianni, da poco parroco di San Giuseppe, ha basato la sua omelia. Un grazie, che il don ha dedicato a Gabriele e che ha fatto ripetere a tutti i presenti. Un arrivederci, per ricordare che la morte non è un addio.

"Alla lettera della mamma - ha dichiarato don Gianni - che nella conclusione scrive 'Solo che ora non lo saremo più noi felici, non in maniera completa, perché nella nostra vita, nel nostro cuore, nella nostra anima si è aperta una voragine che non potrà mai più essere colmata, perché non potremo mai più abbracciare il nostro Gabri' io aggiungerei 'sulla terra', perché un domani tutti noi potremo rivederlo e riabbracciarlo".

Tra le mani, papà Fabrizio stringe il borsone da gioco del figlio. È blu, come quel colore che con il nero forma la bandiera della sua squadra del cuore. Blu, come il colore del cielo che ha accolto il piccolo Gabriele.

bi.me.

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