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ATTUALITÀ | 23 settembre 2017, 07:20

L'invasione dei cinghiali colpisce Cossato e Lessona. Pressing dei sindaci su Provincia e Regione

I cittadini contano i danni mentre gli ungulati si avvicinano sempre di più alle abitazioni. Corradino e Comoglio sollecitano interventi, il Pd locale chiede maggiore impegno sul tema al sindaco. Ramella: "Soluzione è di finanziare assunzione di guardie, si chiederà al governo una decretazione urgente. Ma i primi cittadini chiariscano la loro posizione"

L'invasione dei cinghiali colpisce Cossato e Lessona. Pressing dei sindaci su Provincia e Regione

Le segnalazioni arrivano quotidianamente. Le ultime, diurne e notturne, tra Ronco di Cossato e in frazione Cerro a Lessona, ancor prima quelle provenienti dalla zona di Lorazzo, a due passi dall’asilo. I cinghiali entrano nelle proprietà, danneggiano recinzioni e colture provocando paura tra i residenti. Lungo le strade capita sempre più spesso di trovarsi di fronte gli ungulati. Risultato: animali vittime di incidenti, auto da buttare e rischio incolumità per i conducenti. E la situazione appare sempre più grave tanto che i cittadini chiedono di intervenire al più presto.

“Ce li troviamo quasi dentro casa, sfondano recinzioni, orti e giardini – spiega Adriano Durando che abita a Cossato – siamo circondati. Ho scritto più volte al sindaco ma non mi ha mai risposto. Leggo i numeri impressionati degli incidenti provocati dai cinghiali e mi chiedo perché non si sta facendo nulla. Ora hanno preso di mira le piante, la frutta e le vigne. Uno lavora tutto l’anno e nel giro di qualche ora si ritrova un disastro. Il primo cittadino deve tutelare la sicurezza dei cittadini, non bisogna aspettare il ‘fattaccio’". Numerose le iniziative di Durando per attirare l’attenzione sul problema, compresa una “battuta ai porcastri utilizzando armi bianche” e l’affissione del provocatorio cartello “Qui si trova l’Oasi dei porcastri, disponibilità visite guidate e merenda nel percorso”. A rispondere è il Pd cossatese: “Troppe situazioni pericolose – afferma il segretario locale Fabrizio Cavalotti – Corradino si deve fare carico del problema e insistere perché chi se ne occupa lo risolva. Proponiamo un incontro con tutte le parti in causa per risolvere la questione”.

Claudio Corradino e Chiara Comoglio, sindaci di Cossato e Lessona, dicono di avere le mani legate:  “Non abbiamo gli strumenti necessari e una recente sentenza ha limitato ancora di più la caccia – dice Corradino - ad intervenire dovrebbe essere il reparto venatorio della Provincia a cui ho già trasmesso le nostre segnalazioni”. “Sono arrivati anche nella mia proprietà – spiega Chiara Comoglio – la documentazione è già stata spedita anche alla Prefettura. È ora che gli organi competenti si adoperino attraverso iniziative concrete”.

In Provincia se ne discuterà venerdì 29 settembre quando durante il consiglio la minoranza presenterà una mozione sul tema dove si chiederanno interventi concreti sulle strade e nuove regole a sostegno di cacciatori e agricoltori. Su questo aspetto il presidente Emanuele Ramella Pralungo ha le idee chiare: "Non risolviamo il problema con una mozione, anche se sarà approvata all'unanimità - spiega a Newsbiella - il tema è di difficile soluzione, ci si è messa anche la Corte Costituzionale bocciando una legge della regione Liguria sui controlli faunistici da parte dei cacciatori. Dall'incontro che ho avuto con l'assessore regionale, Giorgio Ferrero, è emerso che l'Avvocatura scriverà a Province e associazioni di categoria spiegando che la sentenza non riguarda il Piemonte. La soluzione è di finanziare l'assunzione di guardie perchè l'emergenza è nazionale e non solo biellese".

"Si chiederà al governo una decretazione urgente - sottolinea Ramella Pralungo - anche perchè la legge che disciplina gli abbattimenti non è modificabile. Ma se gli Atc non fanno il loro lavoro bisogna fare ragionamenti diversi sulle zone di caccia". Nel breve termine la soluzione sembra lontana: "Teoricamente con l'apertura della caccia il numero si ridurrà - conclude - poi a inizio ottobre, durante l'assemblea dei sindaci, discuteremo della questione e di come devono essere fatte le segnalazioni in Provincia. Alcuni primi cittadini si lamentano ma non vogliono sentir sparare per non 'disturbare' i loro compaesani. Chiariscano i dubbi, una volta per tutte".

l.l.

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