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ATTUALITÀ | 14 settembre 2017, 07:00

Rischi idrogeologici sul Biellese, i sindaci: "I cittadini devono fare la loro parte"

Rischi idrogeologici sul Biellese, i sindaci: "I cittadini devono fare la loro parte"

Quando si discute delle conseguenze del maltempo la parola d'ordine è prevenzione. Con la tragedia di Livorno si è tornati a parlare di manutenzione, allarmi e lavori necessari per la salvaguardia del sistema idrogeologico necessari in tutta Italia. Il Biellese, teatro negli anni scorsi di situazioni più o meno gravi legate a piogge abbondanti, frane e smottamenti, non ha una situazione particolarmente seria secondo alcuni sindaci, chiamati a gran voce dal ministro dell'ambiente a spendere al meglio i contributi ricevuti e a pulire tombini e canali di scarico all'interno dei propri confini.

Ma i cittadini fanno lo stesso? Per il sindaco di Pray, Gian Matteo Passuello, ognuno deve fare la sua parte: "Come amministrazione comunale ci stiamo provando, anche la Provincia di Biella ha fatto qualcosa per garantire la massima sicurezza possibile su strade ormai abbandonate da anni. Ma confidiamo che i cittadini contribuiscano a tenere pulite le griglie e i tombini a ridosso delle proprie abitazioni e di loro pertinenza anche se continuiamo ad avere problemi sulle strade private maltenute dove gli scarichi non vengono affatto tenuti sotto controllo. Dall'inizio degli anni Novanta è necessario essere dotati di un piano di emergenza che sia coerente con le esigenze del territorio. Nel Biellese tutti hanno dei piani, il problema è utilizzarli. Purtroppo - prosegue Passuello a Newsbiella - si è persa la cultura della prevenzione per mancanza di personale e di soldi. I torrenti? Non sono messi male, abbiamo sfruttato dei fondi Ato contro il dissesto idrogeologico per salvaguardare l'incolumità delle persone che vivono vicino ai corsi d'acqua. Resta il problema dei canali minori e delle condizioni dei piccoli canaletti al servizio del sedime stradale. Intanto come Unione Montana dei Comuni del Biellese Orientale abbiamo presentato in Prefettura i Piani Intercomunali di Protezione Civile che sono un significativo esempio di pianificazione in un'ottica di area vasta". 

Per il sindaco di Andorno e presidente dell'Unione Montana Valle Cervo, Davide Crovella, si è fatto molto in termini di sicurezza: "Investiamo 300mila euro di fondi Ato per lavori - spiega a Newsbiella - ultimamente la Provincia ha cominciato a fare qualcosa, forse si dovrebbe fare di più coordinando meglio gli interventi e agire nelle zone con meno popolazione dove si creano i problemi che poi si ripercuotono a valle. Ma non siamo certamente abbandonati a noi stessi". 

Il territorio di Viverone è ben diverso rispetto ai comuni montani ma la questione della prevenzione è una nota dolente: "Manca il senso civico - spiega il sindaco Renzo Carisio a Newsbiella - tanti cittadini non puliscono le proprietà private e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Come comune cerchiamo di mantenere pulite anche le strade di competenza provinciale ma è chiaro che ci vorrebbero più soldi".

l.l.

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