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POLITICA | 08 agosto 2017, 12:53

Biella, carcere: Onorevole Simonetti "Meno buonismo, più agenti" FOTO e VIDEO

Roberto Simonetti ha voluto sincerarsi di persona della situazione in cui versa la Casa Circondariale di Biella

Foto e Video Catia Ciccarelli

Foto e Video Catia Ciccarelli

"La difficile situazione del carcere di Biella, già oggetto di un mio interessamento parlamentare  attraverso un’interrogazione al Ministro Orlando a fine luglio scorso,  mi ha portato a voler ascoltare dalla voce dei responsabili locali, dal Direttore Dott.ssa Antonella Giordano e dal comandante Dott. Mirko Trinchero,  che ringrazio per avermi ricevuto, quale sia la situazione.

Ed il quadro che ho raccolto non fa che confermare quanto da me già lamentato. Un contesto figlio delle politiche nazionale del Governo, certamente simile, purtroppo, a quelle degli altri istituti di detenzione, ma con delle aggravanti dovute all'improvviso aumento della popolazione carceraria.

Politiche nazionali tutte tese sempre più a favorire il “buonismo”, alla pietas verso il reo, alla rivendicazione dei diritti dei detenuti, alla salvaguardia della qualità della vita dei carcerati piuttosto che la protezione dello status del corpo di vigilanza, degli agenti in servizio.  Esempi sono alcune leggi emanate in questa legislatura: dal reato di tortura che di fatto penalizza le forze dell’ordine,  al risarcimento economico per i detenuti,  agli sconti di pena per il sovraffollamento. 

Pochissime invece le nuove assunzioni, l’implementazione e la formazione degli organici, l’apertura di concorsi per la copertura dei ruoli di maggiore responsabilità. Per la Casa Circondariale di Biella a queste problematiche si aggiunge una gestione regionale e nazionale della popolazione carceraria a mio avviso da ridefinire, perché a fronte di una impennata di presenze dovute ad esuberi e spostamenti  provenienti da altri istituti regionali ed extraregionali, più di cento nel breve periodo arrivando alle 400 presenze attuali con la possibilità di aumento fino alle 500 unità, non segue un proporzionale  implemento del numero dell’organico di vigilanza che quindi si trova in una situazione di estrema difficoltà ed insicurezza a svolgere il proprio lavoro.

Su più di venti ispettori in pianta organica ne sono presenti solo 3 di cui due in distacco fuori Biella, stessa sorte per i sovrintendenti, per non parlare degli agenti che sono in sottonumero per decine di unità. Popolazione carceraria poi, che per i tre quarti è composta da popolazione straniera, che sarebbe bene scontasse la propria pena nel suo luogo di origine e non essere, oltre che un problema sociale anche un ulteriore costo per i cittadini onesti.

Il maggiore afflusso dai barconi, gestiti dall’accoglienza caritatevole a 35 euro al giorno per un totale di quasi 4 miliardi di euro all’anno, procura, di fatto, anche  un maggiore afflusso nelle carceri tutto a nostro carico. Ecco perché considerare un caso isolato le problematicità di Biella sarebbe un errore. Ma lo sarebbe egualmente se il ministero attraverso i suoi dipartimenti nazionali e regionali non risolvesse la situazione contingente biellese mediante la destinazione di nuove unità di agenti e di ispettori, pena la sicurezza degli operatori, a cui va principalmente il mio interessamento, sempre e comunque prima che dei diritti dei detenuti.

Attendo quindi una risposta positiva del Ministro alla mia interrogazione , non tanto per dare soddisfazione al sottoscritto, ma per riconoscere il giusto valore a chi lavora quotidianamente in queste condizioni estreme la cui eccezionalità non può che produrre costante  insicurezza".

On. Roberto Simonetti - Lega Nord

c.s.

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