SPORT - 14 aprile 2017, 13:02

Erik Comas si racconta al Panathlon

Erik Comas si racconta al Panathlon

Erik Comas, l’uomo, lo sportivo e poi il pilota. Così al Panathlon nel convivio del mese di aprile il driver francese di Formula1, ma non soltanto, si è raccontato ai soci del club service sportivo. Tante le immagini e i filmati anche inediti proposti da Comas, aiutato nel commento tecnico da Luigi Vigna, che ha tracciato una storia iniziata il 4 novembre del 1984 quando il non più giovanissimo, per le tempistiche di oggi, Erik vince il «Volant Elf», la scuola di pilotaggio Winfield che si teneva sul celeberrimo circuito del «Paul Ricard». Un successo che, alla «sliding doors», ha permesso al giovane Comas di cambiare tutto della sua storia, abbandonando la concessionaria Lancia del padre per dedicarsi a questo sport. «Con la vittoria ho potuto trovare i fondi per la stagione successiva nella Coppa di Francia Renault 5, miglior driver debuttante dell’anno». Poi una serie di trionfi sempre con quel casco bianco, rosso e blu che non ha mai smesso di avere fino a oggi, il simbolo della Elf, anche se ora è stata acquistata da altri brand. Poi l’ascesa all’olimpo, la F1. 

«Un mondo difficile all’epoca e non è come la stampa lo descrive. C’era da lavorare sodo e io per farlo al meglio non frequentavo le feste mondane, anzi non andavo mai a dormire dopo le 10 di sera. Il mio primo contatto con lo champagne? A trent’anni». Comas due anni fa è tornato in Brasile e Interlagos per uno spot pubblicitario legato al suo terribile incidente in Belgio del 1992, quando fu Ayrton Senna a salvargli la vita.

Per quello spot il transalpino non ha voluto compensi e tutto è stato devoluto alla Fondazione Senna che aiuta la scolarizzazione dei bambini delle aree disagiate di quel paese. Dopo i 10 anni di vittorie in Giappone il ritorno in Europa e l’amore per la Stratos che lo portano a Biella dove incontra Raffaella Serra con la quale presto si sposeranno. Adesso Comas, che ha vinto un titolo italiano rally per auto storiche, corre nell’europeo per nuove e sempre emozionati avventure. L’avventura continua.

c.s.

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