CULTURA E SPETTACOLI - 09 marzo 2017, 15:10

Ugo Nespolo: “L’Arte dello sbaglio, l’Arte nella Vita”

Foto Daniela Fresc

Foto Daniela Fresc

Uomo eclettico e intellettuale, occhi attenti che non perdono occasioni di catturare ciò che sfugge ai più. All’artista Ugo Nespolo, non interessa la creazione di oggetti nuovi per un mondo vecchio ma interessa la creazione di un mondo nuovo. Il valore dell’arte si è modificato con il tempo, influenzato dall’ambiente. Il commercio è entrato nell’arte cambiandone il valore, l’anima. Gli artisti per essere riconosciuti sono costretti ad inventarsi un loro segno distintivo che li possa identificare per tutta la vita. L’arte è il paradosso dell’ovvietà, oggi nasce senza una teoria. In passato l’arte nasceva sulla razionalità per poi diventare espressione. Basta ricordare nel Rinascimento,Leonardo da Vinci e la sezione aurea (ovvero il rapporto che esiste  nella figura di un pentagono, tra una qualsiasi diagonale e uno dei suoi lati) che ispiratrice di bellezza,  rappresentò la base dell’arte e la sua creazione.Il Pentagono Magico è una figura ricorrente nei quadri di Salvador Dalì, le cui opere nacquero dalla contrapposizione tra la sua fantasia e la sua razionalità. Dal Dadaismo al Cubismo sino al Surrealismo tutta l’arte fu basata su teorie. E’ con l’avvento della modernità, del nostro differente sperare, del nostro nuovo agire che tutto è cambiato diventando ininfluente per l’uomo. L’arte oggi non è più punto di riferimento e fonte di ispirazione, non ci si immedesima più in Lei. Il movimento artistico in passato ebbe una relazione stretta con il sociale, non si comprava per il gusto di possedere un oggetto semplicemente da esibire ma un oggetto da contemplare perché rappresentava un dato momento storico, non solo romantico ma soprattutto razionale e di ricerca. Ora con illusione si attende e si spera torni il momento in cui l’arte possa insieme alla società rivestire un ruolo centrale. L’Arte cruda, sociale, cattiva, arte vera!

(tratto dall’intervento-dibattito di Ugo Nespolo, 4 marzo 2017 Biella)

La mostra  “Opere storiche” dedicata a Ugo Nespolo, è curata da Mark Bertazzoli.

M.A.C.I.S.T. Museum, via Costa di Riva,11 Biella

orario:sabato e domenica ore 15.00-19.30

Daniela Fresc ha chiesto a Ugo Nespolo:

Una vita artistica nel colore tra geometria rotondità non c'è una scelta specifica e mirata nell'arte di Ugo Nespolo?

"Non sono un artista con una monoattività. Mi piace lavorare divertirmi con tecniche e mezzi diversi, come accade in passato con le avanguardie storiche che diedero l'opportunità agli artisti di sperimentare e  sperimentarsi. Agli inizi cominciai con una tecnica base,da sempre utilizzo tecniche differenti e adatte al risultato che voglio  ottenere stando attento al contesto in cui la mia arte deve  trovare modo di esprimersi. E poi, la mia grande passione per il cinema,importando idee dagli americani, il mio primo film risale al 1968".

Biella ha visto chiudere diverse attività lavorative.Tanti sono gli ampi spazi industriali abbandonati. Lei è riuscito a far rivivere una ex fabbrica di  Torino trasformandola  nella sua Casa Museo. Quale è la sua idea di rapporto tra l’arte e l’industria?

"La mia Casa d’Arte,  era una azienda nel cuore di Torino, molto adatta per un artista e così ho adibito i suoi grandi spazi con le mie opere e le mie collezioni. L'industria può servire come ponte di ispirazione dell'arte. Quando l'industria è intelligente e illuminata collabora molto con gli artisti. non solo per sponsorizzare ma per fare il cosiddetto “patronage”, cioè collaborare strettamente per la ricerca. La Swatch è una ditta con cui collaboro  e lo fa. L’industria è fondamentale è il nervo economico, quindi sarebbe bello ci fossero finanziatori di impresa e cultura. Biella è sempre stato un polo importante anche se da tempo è un po' debole. Ora ha tante aziende e spazi abbandonati. Sono nato a Mosso, partito da Biella e considero questa città la mia patria anche se abito a Torino".

La Torino di oggi nei confronti dell’arte, è sempre molto ricettiva?

"Torino ha sempre avuto un grandissimo rilievo dal punto di vista della ricerca. Con la deindustrializzazione ha avuto una battuta d'arresto. La cultura ha cercato e cerca di fare molto. Ci sono musei, non solo a Torino che soffrono perché sono calate le risorse e posso dire in qualità di Presidente Nazionale del Cinema in Italia che non ci sono musei che si autofinanziano".

Ugo Nespolo, artista e padrone del proprio tempo calato nella realtà e nella quotidianità.Ci vuole raccontare quale fu il suo primo disegno di infanzia?

"E’ così, è vero! Sono sempre calato nella realtà! Proprio di recente ho trovato un quadernetto a quadretti con tutti i miei primi disegnini raffiguranti i numeri e la frutta. Tutti disegni dedicati al mio papà che sperava diventassi un Magistrato".


Daniela Fresc

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