EVENTI - 17 gennaio 2017, 07:10

La Valanga Azzurra dello sci si racconta: "Innamorati di Bielmonte"

Venerdì 20 gennaio l'evento che celebrerà i 60 anni della seggiovia monoposto del Monte Marca e della sciovia della Buca di Forno nel cuore dell'Oasi Zegna con la Nazionale artisti Ski Team e i talenti del passato. Newsbiella ha intervistato Gustav Thoeni: "Grazie a noi tanti hanno cominciato a sciare", Giorgio Rocca: "Il contesto di Bielmonte ricorda la splendida Norvegia", Claudia Giordani: "Far parte di quella squadra è stato un privilegio" e Maria Rosa Quario: "Dato forte impulso alle donne nello sport italiano"

La Valanga Azzurra dello sci si racconta: "Innamorati di Bielmonte"

Bielmonte sarà, per una notte, la capitale italiana dello sci alpino italiano. Ci saranno tanti atleti del passato dalle 18 di venerdì sera, 20 gennaio, sul balcone del biellese per la festa che coinvolgerà la Nazionale Artisti Ski Team e la Valanga Azzurra.  La "sfida" sarà preceduta da una gara in notturna di Slalom Gigante aperta a tutti, che sarà anche occasione per raccogliere fondi a favore di NAST, associazione con lo scopo di aiutare bambini e giovani disabili.

L'obiettivo sarà battere il tempo che realizzerà Giorgio Rocca, tra gli slalomisti italiani più forti di sempre, vincitore di una Coppa del Mondo di specialità e tre medaglie iridate una decina di anni fa, ora impegnato con la sua scuola di sci a St.Moritz: "Conosco bene Bielmonte - spiega a Newsbiella - ho avuto la possibilità di allenarmi lì con Claudio Ravetto, la pista è bella e il luogo è davvero incantevole. Quando sei in alto il contesto è molto simile a quello norvegese. Cosa ricordo della Valanga Azzurra? Certamente Gustav Thoeni, con cui poi ho avuto la fortuna di collaborare insieme a mostri del calibro di Paolo De Chiesa e Piero Gros".

Claudio Ravetto, ex direttore tecnico della Nazionale italiana, è di casa a Bielmonte. Il suo ricordo è legato al parallelo disputato alla fine degli anni settanta: "Ero l'apripista - dice a Newsbiella - con il passare del tempo ho scoperto una località tranquilla e perfetta per allenarsi. La Valanga Azzurra? La squadra di quegli anni sarà difficilmente ripetibile". Ora Ravetto  è consulente per diversi sci club in giro per l'Italia: "Non rientrerò nelle squadre nazionali - afferma - ma il prossimo anno ci saranno le elezioni in federazione. Vedremo, attualmente non desidero ricominciare".


Gustav Thoeni non ha bisogno di presentazioni, il curriculum dice quattro Coppe del Mondo, cinque ori mondiali e uno olimpico: "Sarò a Bielmonte mentre a Biella sono già venuto diverse volte in passato - spiega a Newsbiella - ho partecipato alla Valanga Azzurra con grande piacere e grazie ai nostri risultati in tanti hanno cominciato a sciare. Era un bel gruppo, tanti talenti e ragazze molto promettenti".

Della Valanga Azzurra ha fatto parte una buona quota rosa. Tra loro Claudia Giordani, argento olimpico e mondiale attualmente legata al mondo della comunicazione: "Bielmonte la conosco bene, ci sono stata qualche anno fa come giudice in una gara - spiega a Newsbiella - ricordo il panorama molto suggestivo verso la pianura. Far parte del gruppo negli anni settanta è stato un privilegio, ho avuto la fortuna di primeggiare e ottenere grande attenzione dal pubblico e dalla federazione. Grazie al nostro impegno c'è stato maggiore riguardo verso il lato femminile dello sport. Mi è rimasta una grande passione che condivido giorno dopo giorno grazie ad aziende del settore. E poi la Valanga significa anche Fila e Biella, uno dei primi casi di sponsorizzazione sportiva nell'ambiente".

A chiudere Maria Rosa Quario, detta Ninna, atleta che ha gareggiato dal 1979 al 1986. Ora è giornalista, segue lo sci e la figlia Federica Brignone, campionessa del nuovo corso azzurro: "A Bielmonte ci sono stata solo d'estate, senza neve, è davvero bella. In passato non ci si rendeva conto di cosa stavamo realmente dando al movimento - sottolinea a Newsbiella - ma sono sicura che la nostra squadra femminile abbia dato un forte impulso allo sci. Ora il nostro sport è tanto business rispetto al passato con un professionismo che porta al limite ogni gara". Della figlia Federica parla con orgoglio: "Ci sono solo tre figli di atleti che hanno vinto in Coppa del Mondo, una di queste è lei - dice - non è una questione di aiuto perchè ad emergere è stata la sua bravura. Forse un mio merito è quello di avergli trasmesso passione".

l.l.

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