COSTUME E SOCIETÀ - 15 gennaio 2017, 14:00

Ilaria Monteferrario, con CossatoShop per un futuro migliore: "Non facciamo morire la città"

Newsbiella continua a farvi conoscere i giovani che si impegnano per il territorio biellese. A Cossato c'è un'associazione dei commercianti presieduta da una ragazza 26enne che non demorde di fronte alle difficoltà: "Vorremmo provare nuove soluzioni per aiutare il commercio cittadino - spiega - e se ci si aiuta tra associazioni tutto è possibile"

Ilaria Monteferrario, con CossatoShop per un futuro migliore: "Non facciamo morire la città"

"CossatoShop è nata per il commercio, riuscendo a coinvolgere anche gli scettici. Ora abbiamo iniziato a collaborare con tutte le altre associazioni del paese perchè uniti si può creare qualcosa di buono. E io spero di rivedere la Cossato di quando ero bambina". Resta un sogno, al momento, quello di Ilaria Monteferrario, 26enne presidentessa dell'associazione che riunisce i commercianti della città. Eppure le idee e i progetti non mancano nel tentativo di risollevare le sorti di attività fondamentali per il benessere del territorio. Ilaria lavora nel negozio di abbigliamento femminile cittadino Nala, di proprietà della madre Barbara. 

Dal febbraio 2015 l'onore, e l'onere, di rappresentare i colleghi in un compito arduo ma non impossibile. Per lei, nata e cresciuta in paese, qualcosa si può e si deve ancora fare. Con Barbara Nevenzi e Nadia Bozzola ha deciso di rimboccarsi le maniche. All'inizio la strada era tutta in salita poi, nonostante le tante difficoltà, qualche risultato è arrivato. "Abbiamo girato per i negozi chiedendo ai commercianti cosa avrebbero voluto fare - spiega Ilaria a Newsbiella - l'unica situazione che non volevo era veder morire Cossato. Con tanta buona volontà ci siamo messe a lavorare e insieme ad una quarantina di colleghi e colleghe stiamo provando a dare il nostro contributo".

Le notti bianche sono sicuramente servite a far conoscere i negozi della città. Il 24 settembre scorso la collaborazione tra le associazioni locali ha permesso di raccogliere un notevole contributo per le popolazioni terremotate: "È stata la dimostrazione che senza pestarci i piedi l'uno con l'altro è possibile sostenerci a vicenda - afferma - si sente tanto malcontento ma io spero di viverci altri sessant'anni e di non dovermene andare".

Ilaria ricorda la Cossato che fu: "A Natale c'erano i tappetini rossi fuori da ogni negozio, l'atmosfera era diversa. C'era la lotteria che coinvolgeva tutti gli esercizi commerciali con premi di valore. Certo, gli anni novanta sono irripetibili ma vorrei vedere una città dove il sabato pomeriggio c'è gente a piedi in via Mazzini che entra nei negozi e compra. Ora qualcuno ha lasciato, c'è ancora tanto sconforto ma siamo una bella squadra che propone idee e suggerisce soluzioni ai problemi". 

Basta alle polemiche, come nel caso delle luminarie natalizie. Ilaria Monteferrario propone di aprire le porte dei negozi ai cittadini: "Avevamo proposto di chiudere la via centrale una volta al mese, magari il sabato. Forse non abbiamo insistito abbastanza, ma si potrebbe provare per vedere come reagisce la gente. Basterebbe un pomeriggio o una giornata intera per lasciare il tempo di cercare, conoscere e inserire attività varie anche al nostro interno. Poi magari diventa un'abitudine e si riesce a far entrare l'idea nella mente delle persone. Così anche dalle valli potrebbero scendere a Cossato. Ritengo - dice Ilaria - che siano cambiate le abitudini e che i paesi debbano fare altrettanto. L'associazione farebbe molto, poi è il Comune a dover decidere".

Tanti i giovani che sono andati via dalla città, in particolare verso l'estero. "Noi continuiamo a vivere di persone che vengono a trovarci - conclude - credo che sostenere il piccolo commercio sia lo spot giusto per Cossato. In particolare per tutti quelli che ci credono".

l.l.

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