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COSTUME E SOCIETÀ | 26 settembre 2016, 09:15

Sedurre è un'arte? (Parte 1)

Sedurre è un'arte? (Parte 1)

Nel linguaggio popolare ma anche in psicologia e sociologia, per seduzione si intende il processo con cui una persona ne induce un'altra, deliberatamente, a intraprendere una relazione di natura sentimentale o sessuale. L’etimologia della parola prende le radici dal termine latino “se-ducere”, ovverosia letteralmente “portare a sé” o “condurre fuori dal retto cammino”.  La parola può essere bivalente e condurre ad una valenza negativa (tentare qualcuno a far qualcosa che non vorrebbe normalmente fare), oppure può essere usata in senso neutro o positivo (affascinare).

Naturalmente dal significato originale del termine derivano numerosi usi metaforici o traslati, largamente diffusi anche nel linguaggio comune e, a proposito di uso metaforico, prendetevi qualche minuto di tempo per osservare e gustarvi questo video, tratto dal film “The Thomas Crown Affair” con Steve McQueen and Faye Dunaway, dove l’archetipo del concetto di “seduzione” viene mirabilmente rappresentato.

Scene da “Thomas Crown Affair” film del 1968 diretto e prodotto da Norman Jewison con Steve McQueen and Faye Dunaway.

Un uomo che vuole sedurre una donna deve attraversare le montagne. Una donna che vuole sedurre un uomo non ha che un muro di carta da attraversare.
Proverbio cinese

Seduzione ed Empatia.

Se il seduttore si mette nella stessa situazione del sedotto, diventa egli stesso vittima della persecuzione, per cui condivide la stessa condizione sociale o attività lavorativa, oppure partecipa alla stessa lotta politica, o propaga la stessa fede religiosa, dando vita al meccanismo dell’empatia. Sulla base di tale meccanismo si evoca un amore di tipo empatico come il vivere nella stessa casa, lavorare nello stesso posto, affrontare gli stessi problemi, a meno che non sorgano pesanti divergenze su cosa sia un problema e su come risolverlo.

Alcuni esempi di empatia si riscontrano in ambiente cinematografico, ad esempio nel film Luna di fiele dove il protagonista cede il suo biglietto dell'autobus ad una passeggera sprovvista dello stesso, e si fa multare in vece sua mentre, in un altro “movie”, avente per soggetto la figura di Giacomo Casanova, il galante conquistatore veneziano, la prova di empatia si evince quando si autoaccusa davanti all' Inquisizione di essere egli stesso l'autore di alcuni versi eretici, rendendosi così passibile di condanna a morte. Casanova compie questo gesto altruistico per proteggere la donna che intende sedurre, la quale risulta invece essere la vera autrice del libello considerato eretico. Anche nella religione Cristiana si verifica un meccanismo simile all’empatia nella crocifissione di Gesù Cristo quando il Dio immortale si rende umano e mortale, condividendo completamente l'esperienza umana, ma allo stesso tempo con la promessa di risurrezione, che di fatto rende l'essere umano immortale e dunque parzialmente divino.

Il termine seduzione racchiude in sé una certa ambiguità, visto che da una parte si riferisce alla capacità positiva di suscitare un interesse o una attrazione, mentre dall'altra parte sottintende il potere negativo di circuire un "altro" grazie all'inganno e, l’essere attratti e portati lontano dal proprio sé, magari dopo anni passati a pianificare e progettare il futuro, non comporta certo quella sicurezza alla quale l'essere umano tende e anela (Carotenuto,1996). 
Ma è anche attraverso la seduzione che la vita, in alcune occasioni, è capace di regalarci qualcosa di inaspettato; ad esempio uno sguardo diverso, particolarmente ricco di significati antichi, oppure un incontro in grado di rapirci (letteralmente) e portarci altrove, in luoghi sconosciuti per sperimentare sulla nostra pelle, in un delicato e irrefrenabile mix, la paura e il desiderio, spesso sovvertendo l'ordine nel quale viaggiava la nostra vita fino, a volte, a stravolgere la regolarità di sentimenti stabilizzati. Così succede che si può essere catturati da un “altro” capace di catalizzare il volere intimo e, quasi improvvisamente, non ci si sente più soli: le esigenze del nuovo attore ci compaiono nitide sul grande schermo della vita e, quando questo si verifica, la mancanza dell'altro emerge e il desiderio si accende. E’ così che l'incantesimo magico della seduzione si compie (Carotenuto,1996). 

L’ammirazione della bellezza e la prodigalità.

Il meccanismo più banale, ma più efficace almeno nelle fasi iniziali, è quello della attrazione del partner in base alla pura bellezza, che può essere sia esteriore, che intellettuale, psicologica, o progettuale. In genere nel gioco della seduzione vengono riconosciuti due ruoli diversi: il seduttore (l'attivo, colui che agisce) e il sedotto (il passivo, quello che subisce). Invece, in realtà, il sedotto e il seduttore sono entrambi protagonisti della loro storia, si scambiano vicendevolmente il ruolo e "danzano" insieme, seguendo un ritmo particolare: quello dettato dalla "musica" dei loro incontri, suscitando il desiderio senza mai appagarlo (Giusti, Bianchi, 2012). 

Un altro meccanismo di seduzione è quello dell'esibizione della propria prodigalità: si scialacquano risorse in liquori e cibi costosi, in rose ed in ogni tipo di bene e servizio. Il meccanismo insito in questo comportamento (più o meno calcolato) è quello dell'esaltazione del "Carpe diem": implicitamente, o esplicitamente, si dichiara alla persona amata: questo è il momento più bello della mia vitache finora non ho mai vissutoe non sentendomi degno di te, festeggio l'attimo prima che questi svanisca.

Anche il filosofo Platone, pur non trattando direttamente la tematica relativa alla seduzione, in un dialogo che analizza i poteri della parola, iI Gorgia, descrive l'entrata in scena di un potere di seduzione e di inganno, potere che sfigura, vela e rende inconoscibili i contorni originali delle cose. Platone tende ad associare seduzione e femminile con il male, in una sorta di matrice filosofica a connotazione negativa, in qualche modo legata alla figura della donna, che risale già nell'immagine ecclesiale dall'Antico Testamento a San Paolo, a Sant'Agostino, a San Tommaso d'Aquino. Entità inferiore all'uomo, ma nello stesso tempo capace di esercitare su di lui un potere attrattivo di natura quasi diabolica.

«Afrodite, che ama il sorriso (...) sciolse dal petto la fascia ricamata, a vivi colori, dove stanno tutti gli incanti; lì v'è l'amore e il desiderio e l'incontro, la seduzione, che ruba il senno ai saggi».  Omero, Iliade, XIV, vv. 211-217 

L’estasi sessuale e spirituale.

L'amore si intreccia con la ricerca del piacere, cercando di sfuggire ed evitare il dolore e la solitudine. Eppure l'estasi sessuale non dovrebbe essere considerata come una vera ragione di sentimento amoroso, ma come un modo per generare dipendenza reciproca e condivisione di esperienze che rientrano nella categoria della complicità, del mantenere un segreto in comune, e quindi dell'empatia.

Freud e la seduzione.

Freud si ricredette a proposito del “trauma sessuale” originariamente da egli stesso ipotizzato, arrivando a sostenere che si trattava quasi sempre solo di fantasie di seduzione. Cominciò così ad elaborare quell'impalcatura teorica che è il centro del pensiero psicoanalitico: il desiderio incestuoso, il tabù dell'incesto e la susseguente vicenda edipica. In questa fase Freud giunse a identificare la censura del desiderio incestuoso originario come la causa prima di ogni forma di nevrosi.  

In seguito, nei quattro saggi pubblicati: Totem e tabù, Freud ipotizzò anche che l'evoluzione del desiderio incestuoso nella vita individuale, prima sperimentato e poi rimosso, fosse al tempo stesso l'evoluzione medesima della civiltà, che avrebbe avuto nella sua origine una uguale rimozione e sublimazione di quell'originario desiderio incestuoso.

La progettualità.

Esiste una bellezza progettuale, ovverosia quando la persona amata non viene totalmente apprezzata per quello che è correntemente, ma per quello che diventerà. Per esempio se ci si innamora di un futuro avvocato, o medico, ecc.  

Esiste la sindrome di “pigmalione”, lo scultore che crea una scultura così bella da urlargli, intimandogli di prendere vita.

Esiste anche una progettualità da sfida, quella tipica delle persone che cercano di riscattare un alcolizzato, un drogato, un violento, che le picchia a sangue.

“Non è abbastanza conquistare; uno deve imparare a sedurre.”
Voltaire

Cos’è la seduzione per una danza e psicoterapeuta

La seduzione è qualcosa che si manifesta quando l'Altro ci interpella e si manifesta in noi il desiderio, la curiosità dell'Altro inteso anche come altro di noi ...

Per Altro s'intende chiunque, anche Tu ed Io, non è facile da comprendere, ma quando si resta in silenzio quelle parti si manifestano e tu/io/noi entriamo in scena, danziamo e lottiamo insieme fino a entrare uno dentro l'altro come una matriosca, come un film costruito sulle tracce dell'indicibile, alcune volte persino del perverso, altre ancora della poesia e così via …fino a toccare il  demone arcaico per poi trasformarsi in angelo e morir sedotto ... non vi sono risposte né verità ... ma solo il sentirsi in disequilibrio per poi ripristinarsi di perbenismo ... farsi morire per farsi rinascere.

Continua mercoledi 28 settembre..

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Maurizio Platone

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